Il difensore della Salernitana Tommaso Corazza ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di SalernoSport24. Il calciatore di proprietà del Bologna ha parlato del suo passato e del suo presente con la maglia granata.
Tommaso Corazza: “Ho detto subito sì alla Salernitana”
Uno degli acquisti più interessanti del calciomercato invernale della Salernitana è stato sicuramente il giovane Tommaso Corazza. Il calciatore di proprietà del Bologna ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di SalernoSport24, ecco le sue parole.
Un lungo inseguimento
Al suo arrivo a Salerno la prima stretta di mano è stata con Breda che lo voleva alle sue dipendenze già dallo scorso anno. Il giovane classe 2004 ci ha messo qualche settimana prima di entrare in pianta stabile nell’11 granata scavalcando Njoh nelle preferenze del mister. Lunga chiacchierata con il bolognese che si è detto subito affascinato dalla città, dal mare e dalla cucina campana.
Quale è stata la sua reazione quando le hanno detto dell’interesse della Salernitana?
«Quando mi hanno detto della Salernitana ho subito dato la mia disponibilità e di conseguenza abbiamo trovato subito l’accordo».
Il suo compagno Antonio Raimondo era già arrivato a Salerno da qualche giorno, appena vi siete visti avete avuto modo di confrontarvi?
«Appena ho saputo di questa proposta è stata la prima persona che ho sentito e gli ho detto che c’era questa possibilità di giocare insieme».
Quando lei è arrivato qui qual è stata la prima impressione vedendo la città dall’autostrada?
«Io a dire il vero sono arrivato in treno però già nel tragitto per giungere al centro sportivo ho visto la bellezza di questa città. Mi ha positivamente colpito perché ho sempre voluto abitare in città di mare».
Quando sceglie di fare un giro per la città che posti frequenta?
«Di solito faccio sempre un giro sul corso e sul lungomare, inoltre mi piace molto la cucina salernitana».
Ci può dire il suo primo approccio con mister Breda?
«Il primo approccio è stato positivo e mi ha detto che mi aspettava da un un bel po’ in quanto lo scorso anno c’era stata una trattativa con la Ternana che poi non è andata in porto».
Da questa esperienza si aspettava qualcosa in più visto che è entrato nell’11 base solo da poche partite?
«Io sono venuto qui per giocare il più possibile e mettermi a disposizione della squadra, ho fatto fatica all’inizio per scelte del tecnico però io mi sono sempre allenato al meglio delle mie possibilità e finalmente ora sto trovando la continuità».
Tutta la fascia sinistra è di sua competenza, dove preferisce giocare?
«Si la fascia sinistra è di mia competenza, io sono un naturale destro però spesso ho giocato a sinistra. I calciatori che mi piacciono di più sono Alessandro Florenzi e Pedro Porro».
Come pensa di migliorare sia dal punto di vista personale sia sotto la gestione Breda?
«La priorità è ovviamente la squadra con l’obiettivo di salvare la Salernitana tutti insieme. Dal punto di vista personale devo provare ad essere più incisivo sotto porta e spero di riuscirci in queste giornate finali».
In questa situazione pesante c’è qualcuno all’interno del gruppo che porta buon umore?
«Ci sono tanti miei compagni che tengono alto l’umore però se proprio devo fare un nome faccio quello di Ferrari».
La prossima partita sarà ostica in quanto affronterete il Palermo che vorrà riscattare la prestazione offerta contro la Cremonese, come si preparano questi match?
«Per noi non cambia nulla, sappiamo solo che dobbiamo fare il nostro percorso cercando di fare più punti possibili. Sarà un gran bella partita in quanto il Palermo è una compagine forte con ottime individualità, credo che per nessuna squadra sia facile venire a giocare all’Arechi».
Lei ha cominciato a giocare a pallone in tenera età, come è cambiato il suo punto di vista con il passare degli anni?
«La mia vita è cambiata tanto, ho fatto tutta la trafila a Bologna ma non sono mai stato visto come uno di quei fenomeni. Negli ultimi due anni sicuramente sono cambiate tante cose ora è diventata la mia vita a tutti gli effetti, ho proprio una passione incredibile per questo gioco. Inoltre frequento la facoltà di scienze motorie e cerco di coordinare al meglio tutte e due le cose».
Parlando del Bologna, in rossoblù ricordiamo due figure cardini come quelle di Marco Di Vaio e Mihajlovic, come le hai vissute queste due presenze?
«Purtroppo ho avuto pochi incontri con il mister in quanto non ero in prima squadra ma ho conosciuto molte persone come Roberto Soriano che mi hanno parlato di lui come una grandissima persona. Con Di Vaio ho sempre avuto un ottimo rapporto perché lui seguiva molto il settore giovanile».
Lino Grimaldi Avino