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Hrustic e Christensen i migliori, errori fatali per Ruggeri e Tongya: le pagelle dei granata

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Si è concluso da pochi minuti il match del “Picco” tra Spezia e Salernitana valido per la 36ª giornata di Serie B . Ecco le pagelle dei granata.

Spezia-Salernitana: le pagelle dei granata

Lo Spezia per assicurarsi lo slot numero uno per i play-off, la Salernitana per allungare sulle inseguitrici e tenersi fuori dalle zone a rischio della classifica.

D’Angelo e Marino cambiano il giusto rispetto alle uscite precedenti contro, rispettivamente, Frosinone e Cosenza. Il tecnico dei liguri ha deciso di lasciare fuori Elia, Nagy e Lapadula per fare spazio a Bertola, Kouda e Falcinelli, con Mateju spostato nel ruolo di tornante a destra. Il mister granata risponde facendo rifiatare Tello, Soriano e il grande ex Verde e schierare un undici più prudente con gli inserimenti di Hrustic, Stojanovic e Tongya.

La partita ha visto lo Spezia vincere per 2-0 contro i granata grazie ai gol di Kouda e Vignali.

Christensen – Primo tempo impegnativo per lui: prima subisce l’imparabile gol di Kouda, poi è bravissimo a negare la doppietta all’italo-burkinabé con un grande riflesso d’istinto. Nella ripresa si rende protagonista di due grandi parate su F. Esposito e Nagy (intervento mostruoso sull’ungherese), ma non ha potuto nulla sul tap-in di Vignali. 6,5.

Ruggeri – Inizio da incubo per il centrale scuola Lazio, certificato dallo stacco a vuoto che ha permesso a Kouda di portare avanti lo Spezia nel punteggio. Andando avanti con la partita, migliora di poco la sua prestazione, ma non basta per la sufficienza. 5. Dal 62′ Verde – Serve un pallone d’oro a Hrustic che, però, l’australiano spreca tutto sparando sul palo. Da notare il lungo e caloroso applauso tributatogli dal pubblico del “Picco” al momento del suo ingresso in campo. Nel finale ha rischiato di riaprire la partita con un diagonale ben respinto da Gori. 6.

Ferrari – Un paio di leggerezze nel primo tempo che potevano costare caro, soprattutto quella in cui F. Esposito sfiora il raddoppio, ma poi esce alla distanza e si rende prezioso soprattutto nel gioco aereo. 6.

Lochoshvili – Più nervoso e meno lucido del solito, lo si è visto in difficoltà nella gestione del pallone e nel gioco aereo. Persino le sue solite accelerazioni vengono facilmente neutralizzate dalla difesa bianconera. 5,5. Dall’86’ Jaroszynski – Ingresso in campo buono solo per le statistiche. Troppo poco tempo per poter dire la sua. s.v.

Ghiglione – Primo tempo anonimo dove soffre anche le scorribande di uno scatenato Aurelio. Nella ripresa si fa notare per un contropiede sprecato a causa di un suo controllo maldestro e per un diagonale calciato sul palo. Arretrato nel terzetto difensivo dopo l’uscita di Ruggeri, riesce a cavarsela con mestiere. 6.

Hrustic – Primo tempo abulico e scostante, mentre nella ripresa prova ad accendere la luce con i lampi e le giocate che avevano fatto la fortuna dei granata contro il Cosenza. Il palo gli nega la gioia del gol ed è sempre lui a propiziare l’azione che porta al palo colpito da Ghiglione. La sua entrata scomposta su Kouda gli costa giallo e conseguente squalifica per la partita casalinga di domenica con il Mantova. 6,5.

Amatucci – Una delle poche note liete del primo tempo, dove si rende protagonista di ottime geometrie. Nella ripresa esce a poco a poco dalla partita, lasciando più spazio di manovra a Hrustic, ma la prova nel complesso è sufficiente. 6.

Corazza – Nel primo tempo è un fantasma, anche perché controllato a vista da Mateju. Nella ripresa riesce a creare qualche pericolo con i suoi cross e suoi spunti, ma nulla di eclatante. 5,5.

Stojanovic – Partita fatta di lampi improvvisi e molta confusione. A livello offensivo si è fatto notare con un paio di incursioni importanti, ma non è un esterno d’attacco di ruolo e si vede da come cincischia quando si trova nei pressi dell’area spezzina. 5,5. Dal 76′ Soriano – Entrato nel momento più caldo e concitato della gara, viene fagocitato dalla furia spezzina che si tramuta nel raddoppio e nella successiva gestione del doppio vantaggio. Serve a Verde il pallone della speranza sventato da un ottimo Gori. 6.

Tongya – Alterna grandi sfuriate ad azioni molto superficiali. Riesce a mettere in difficoltà la difesa avversaria con il suo estro, ma sacrificato nel ruolo di tornante diventa, suo malgrado, protagonista in negativo tenendo in gioco F. Esposito nell’azione che porterà al gol del raddoppio di Vignali. Eppure, in quella stessa azione, era riuscito a salvare sulla linea la botta ravvicinata di Aurelio. 5,5. Dall’86’ Njoh – Poco tempo per poter incidere. s.v.

Cerri – Primo tempo difficile dove comunque riesce a crearsi l’occasione per il pari con un colpo di testa fuori di pochissimo. Nella ripresa, Aurelio gli scippa il possibile pallone del pari sul cross di Corazza. Lotta e fa quello che può, ma per gran parte del tempo è stato lasciato troppo solo dai compagni nella morsa dei centrali spezzini. 6. Dal 62′ Simy – Impalpabile, non riesce ad incidere e, anzi, sembra quasi lasciare i suoi in inferiorità numerica. 5.

Marino – Studia una formazione tenendo ben presente anche l’importanza dei tre successivi scontri diretti. Questa volta, però, il bandolo della matassa non viene trovato nemmeno con i cambi (addirittura deleterio l’ingresso di Simy per un positivo Cerri). L’azzardo dello spostamento di Tongya come laterale a tutta fascia non ha pagato e si è ritornati nuovamente nelle zone calde della classifica. Anche la sfortuna ha fatto la sua parte con i pali di Ghiglione e Hrustic, prima dello sfaldamento finale in seguito al raddoppio di Vignali. 5,5.

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Lo Spezia per assicurarsi lo slot numero uno per i play-off, la Salernitana per allungare sulle inseguitrici e tenersi fuori dalle zone a rischio della classifica.

D’Angelo e Marino cambiano il giusto rispetto alle uscite precedenti contro, rispettivamente, Frosinone e Cosenza. Il tecnico dei liguri ha deciso di lasciare fuori Elia, Nagy e Lapadula per fare spazio a Bertola, Kouda e Falcinelli, con Mateju spostato nel ruolo di tornante a destra. Il mister granata risponde facendo rifiatare Tello, Soriano e il grande ex Verde e schierare un undici più prudente con gli inserimenti di Hrustic, Stojanovic e Tongya.

La partita ha visto lo Spezia vincere per 2-0 contro i granata grazie ai gol di Kouda e Vignali.

Christensen – Primo tempo impegnativo per lui: prima subisce l’imparabile gol di Kouda, poi è bravissimo a negare la doppietta all’italo-burkinabé con un grande riflesso d’istinto. Nella ripresa si rende protagonista di due grandi parate su F. Esposito e Nagy (intervento mostruoso sull’ungherese), ma non ha potuto nulla sul tap-in di Vignali. 6,5.

Ruggeri – Inizio da incubo per il centrale scuola Lazio, certificato dallo stacco a vuoto che ha permesso a Kouda di portare avanti lo Spezia nel punteggio. Andando avanti con la partita, migliora di poco la sua prestazione, ma non basta per la sufficienza. 5. Dal 62′ Verde – Serve un pallone d’oro a Hrustic che, però, l’australiano spreca tutto sparando sul palo. Da notare il lungo e caloroso applauso tributatogli dal pubblico del “Picco” al momento del suo ingresso in campo. Nel finale ha rischiato di riaprire la partita con un diagonale ben respinto da Gori. 6.

Ferrari – Un paio di leggerezze nel primo tempo che potevano costare caro, soprattutto quella in cui F. Esposito sfiora il raddoppio, ma poi esce alla distanza e si rende prezioso soprattutto nel gioco aereo. 6.

Lochoshvili – Più nervoso e meno lucido del solito, lo si è visto in difficoltà nella gestione del pallone e nel gioco aereo. Persino le sue solite accelerazioni vengono facilmente neutralizzate dalla difesa bianconera. 5,5. Dall’86’ Jaroszynski – Ingresso in campo buono solo per le statistiche. Troppo poco tempo per poter dire la sua. s.v.

Ghiglione – Primo tempo anonimo dove soffre anche le scorribande di uno scatenato Aurelio. Nella ripresa si fa notare per un contropiede sprecato a causa di un suo controllo maldestro e per un diagonale calciato sul palo. Arretrato nel terzetto difensivo dopo l’uscita di Ruggeri, riesce a cavarsela con mestiere. 6.

Hrustic – Primo tempo abulico e scostante, mentre nella ripresa prova ad accendere la luce con i lampi e le giocate che avevano fatto la fortuna dei granata contro il Cosenza. Il palo gli nega la gioia del gol ed è sempre lui a propiziare l’azione che porta al palo colpito da Ghiglione. La sua entrata scomposta su Kouda gli costa giallo e conseguente squalifica per la partita casalinga di domenica con il Mantova. 6,5.

Amatucci – Una delle poche note liete del primo tempo, dove si rende protagonista di ottime geometrie. Nella ripresa esce a poco a poco dalla partita, lasciando più spazio di manovra a Hrustic, ma la prova nel complesso è sufficiente. 6.

Corazza – Nel primo tempo è un fantasma, anche perché controllato a vista da Mateju. Nella ripresa riesce a creare qualche pericolo con i suoi cross e suoi spunti, ma nulla di eclatante. 5,5.

Stojanovic – Partita fatta di lampi improvvisi e molta confusione. A livello offensivo si è fatto notare con un paio di incursioni importanti, ma non è un esterno d’attacco di ruolo e si vede da come cincischia quando si trova nei pressi dell’area spezzina. 5,5. Dal 76′ Soriano – Entrato nel momento più caldo e concitato della gara, viene fagocitato dalla furia spezzina che si tramuta nel raddoppio e nella successiva gestione del doppio vantaggio. Serve a Verde il pallone della speranza sventato da un ottimo Gori. 6.

Tongya – Alterna grandi sfuriate ad azioni molto superficiali. Riesce a mettere in difficoltà la difesa avversaria con il suo estro, ma sacrificato nel ruolo di tornante diventa, suo malgrado, protagonista in negativo tenendo in gioco F. Esposito nell’azione che porterà al gol del raddoppio di Vignali. Eppure, in quella stessa azione, era riuscito a salvare sulla linea la botta ravvicinata di Aurelio. 5,5. Dall’86’ Njoh – Poco tempo per poter incidere. s.v.

Cerri – Primo tempo difficile dove comunque riesce a crearsi l’occasione per il pari con un colpo di testa fuori di pochissimo. Nella ripresa, Aurelio gli scippa il possibile pallone del pari sul cross di Corazza. Lotta e fa quello che può, ma per gran parte del tempo è stato lasciato troppo solo dai compagni nella morsa dei centrali spezzini. 6. Dal 62′ Simy – Impalpabile, non riesce ad incidere e, anzi, sembra quasi lasciare i suoi in inferiorità numerica. 5.

Marino – Studia una formazione tenendo ben presente anche l’importanza dei tre successivi scontri diretti. Questa volta, però, il bandolo della matassa non viene trovato nemmeno con i cambi (addirittura deleterio l’ingresso di Simy per un positivo Cerri). L’azzardo dello spostamento di Tongya come laterale a tutta fascia non ha pagato e si è ritornati nuovamente nelle zone calde della classifica. Anche la sfortuna ha fatto la sua parte con i pali di Ghiglione e Hrustic, prima dello sfaldamento finale in seguito al raddoppio di Vignali. 5,5.

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