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I giocatori “ritrovati” da Marino: le armi in più per il rush finale

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La Salernitana si appresta ad affrontare le due trasferte chiave per la salvezza con più certezze del previsto. Molti giocatori che erano finiti nel dimenticatoio nel corso della stagione stanno ritrovando un loro scopo sotto la gestione Marino e sono pronti a dare il loro contributo in vista del rush finale.

Salernitana: gli assi nella manica di mister Marino

Le gerarchie in casa Salernitana non sono mai state chiare e ben definite, soprattutto per via dei quattro cambi in panchina che hanno caratterizzato una stagione tutt’altro che banale.


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Non tutti i giocatori si sono ritrovati con il posto assicurato, tranne che per poche eccezioni (Amatucci e Ferrari in primis), ma l’interscambiabilità degli uomini può essere la chiave di volta per poter raggiungere l’agognata salvezza. Mister Marino, nelle quattro partite da lui gestite, ha scavato nei meandri della rosa per poter ripescare due giocatori diventati oggetti misteriosi sotto la gestione Breda: Ajdin Hrustic e Nwankwo Simy.

L’australiano è stata una delle sorprese più gradite di questa parte di stagione. L’ingresso impattante nella partita casalinga con il Cosenza e l’ottima prova offerta nella nefasta trasferta di La Spezia hanno fatto salire di molto le sue quotazioni. Dal punto di vista tecnico il giocatore ha sempre mostrato grandi cose, ma la discontinuità di prestazione lo ha limitato e gli ha fatto perdere posti in graduatoria nella fase centrale della stagione.

Diverso il discorso per quanto riguarda Simy: il nigeriano ha superato Raimondo nelle gerarchie dopo le ultime prove opache dell’attaccante ex Venezia e, contro il Mantova, ha colto l’occasione segnando un gol pesantissimo in chiave salvezza.

I panchinari di lusso che tanto panchinari non sono (o non lo sono più)

Altro giocatore che non era sottoutilizzato come i sopracitati, ma che ha migliorato i suoi standard, è Fabio Andrea Ruggeri.

Il centrale difensivo scuola Lazio ha vissuto un pomeriggio difficile a La Spezia, ma nelle ultime tre prove casalinghe ha dimostrato di essere più che una mera alternativa a Bronn. La prova con il Mantova, soprattutto, potrebbe essere quella della sua consacrazione: un salvataggio su Mensah che è valso come un gol e la palla in profondità che ha dato il La al secondo gol di Simy sono un contributo da non sottovalutare.

Il giocatore che, però, ha saputo prendersi il posto con forza a furia di prestazioni sontuose è sicuramente Tommaso Corazza. Il laterale scuola Bologna, dopo un inizio sotto la gestione Breda molto difficile alle spalle di Njoh o addirittura di Stojanovic adattato a piede invertito, ha monopolizzato la fascia sinistra a suon di gol e assist diventando una pedina imprescindibile.

Se la Salernitana vuole ottenere i 6 punti necessari per la permanenza in B, deve affidarsi alla profondità della rosa. Il materiale umano da cui pescare c’è, in attesa dei risvegli di Tello e Reine-Adelaide.

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Il giocatore che, però, ha saputo prendersi il posto con forza a furia di prestazioni sontuose è sicuramente Tommaso Corazza. Il laterale scuola Bologna, dopo un inizio sotto la gestione Breda molto difficile alle spalle di Njoh o addirittura di Stojanovic adattato a piede invertito, ha monopolizzato la fascia sinistra a suon di gol e assist diventando una pedina imprescindibile.

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