Arrivato nel mercato di gennaio 2022 a Salerno, Emil Bohinen, dopo aver dimostrato di reggere, e bene, le pressioni della piazza campana, sta rinascendo in Ciociaria, dove è sempre più centrale nello schieramento tattico di Bianco.
Bohinen e la missione 7%: uno degli eroi salvezza
Fu Sabatini, l’ultimo giorno del mercato di riparazione del 2022 a scovare il norvegese Emil Bohinen dal CSKA Mosca, in Russia, club alla quale, dopo la miracolosa salvezza di quella stagione, la Salernitana pagò poco meno di cinque milioni. Il norvegese, nei sei mesi alimentati dal famoso motto del 7%, giocò molto bene nelle 10 partite a lui garantitogli, mostrando le sue qualità di palleggio ed interdizione affianco ad i più rocciosi Ederson e Lassana Coulibaly.
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Aspettative non rispettate: tra Salernitana e Genoa
Il campionato successivo, complici diversi acciacchi, il centrocampista salta diverse gare di campionato, arrivando solo a 24 presenze durante tutta la stagione, contorniate, però, da 0 gol e 0 assist, e risultando, dunque, sì utile alla causa ed all’ingranaggio granata, ma allo stesso tempo meno fruttuoso di quanto si sperasse. I dubbi sul norvegese, sulle sue condizioni fisiche, e sulle sue qualità verranno definitivamente eliminati con l’avvento di Inzaghi, nella stagione 2023-2024, sostituente Paulo Sousa sulla panchina granata. Il feeling tra il tecnico ex Benevento ed il calciatore classe ’99 non fiorirà mai, portando la Salernitana a cercare un acquirente per il ragazzo, ormai sempre più ai margini del progetto.
L’accordo con il Genoa sembra poter dare al centrocampista le speranze di riscatto, rese vane dalle sole quattro presenze messe a referto con la maglia del Grifone, comunque convinto a riscattare, per circa 2 milioni, il cartellino del giocatore. Poche le possibilità di giocare con Gilardino nella prima parte di questa stagione, divenute nulle con Viera, il quale non gli ha mai dato la possibilità di giocare.
La rinascita di Bohinen
La vera chiamata del riscatto avviene un anno dopo a Frosinone: Bohinen trova spazio, possibilità di giocare e di sbagliare, oltre che una fiducia raramente avuta in carriera. L’inizio con Greco non è dei migliori, cosi come non è dei migliori neanche il posizionamento dei gialloblù con l’ex allenatore della Primavera: penultimi e distantissimi dalla zona play-out. L’avvento di Bianco sulla panchina ciociara cambia tutto: in dodici partite il Frosinone perde solo due volte (col Pisa e col Palermo), vince cinque partite e ne pareggia altrettante, raggiungendo i 43 punti che gli valgono i play-out da giocare contro la Salernitana.
Ma la cosa più importante è che la compagine laziale ha trovato un metronomo in grado di far girare, e bene, la squadra grazie alla sua, vincente, doppia fase. Bohinen mette a segno anche i primi numeri in zona offensiva, trovando un assist, decisivo, nella sfida contro il Mantova vinta per 2-1, e poi, nella pazza sfida dello “Stirpe” contro lo Spezia, segna i suoi primi due gol in Italia, divenuti tre col rigore trasformato al “Mapei” contro la capolista Sassuolo. In particolar modo è quest’ultima trasformazione che evidenza la consapevolezza e la fiducia del ragazzo, coraggioso nel prendersi la responsabilità del rigore, e dimostrando di aver tanto da dire, quantomeno in cadetteria.
Ed ora la Salernitana
Il prossimo ostacolo del suo Frosinone è la Salernitana, la squadra che lo ha lanciato in Italia, e dove ha messo in mostra tutte le sue migliori qualità, nonostante il poco apporto alla causa offensiva granata. Un ex della quale avere paura per la totale fiducia conferitogli nelle ultime e decisive uscite dei ragazzi di Bianco, bravo a capire l‘importanza di Bohinen, “freddo” ago della bilancia gialloblù.
Le statistiche di Bohinen al Frosinone | |
Presenze (minuti) | 12 (1014′) |
Gol | 3 |
Assist | 1 |
Cartellini gialli | 3 |
Cartellini rossi | 0 |
Precisione passaggi | 91% |
Tocchi a partita (media) | 59.5 |
Intercetti a partita | 0.9 |
Contrasti a partita | 1.9 |
Palle recuperate a partita | 4.8 |
Dribbling riusciti a partita | 0.4 |