La società dilettantistica Atletica Salerno, come tante altre società di atletica e altri sport, costretta ad interrompere le attività. Abbiamo intervistato il presidente Ruggiero Gatto.
Atletica Salerno rallenta la sua corsa
L’Atletica Salerno è una società dilettantistica salernitana affiliata alla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera), conta circa 150 iscritti. Le sue attività sono la maratona, la mezza maratona ed una specialità che ha preso piede in questi ultimi anni: il fit walking (o camminata veloce). Una specialità, quella della maratona (ma anche della mezza maratona), che vede cimentarsi molti appassionati di ogni età. Momenti di passione e divertimento per i partecipanti. Ma anche di vero e proprio impegno quotidiano per impiegati, commercianti, professionisti e pensionati che, se pur dilettanti, percorrono chilometri di allenamenti sulle nostre strade cittadine, smettendo i “panni da lavoro” per indossare canotta, pantaloncini e pettorale e farsi trovare pronti i fine settimana per partecipare agli eventi podistici che si svolgono un po’ ovunque secondo un calendario podistico oramai radicato
Ruggero Gatto
Presidente dell’Atletica Salernitana è Ruggiero Gatto, decano degli eventi podistici salernitani che lo scorso anno, in piena pandemia ed a ridosso della gara podistica “Salerno Corre”, ha trasformato l’evento, portandolo dalla strada al mondo virtuale ed organizzando una maratona solidale per acquistare tutto il necessario per affrontare l’emergenza in ospedale.
Queste le sue parole: « In questo anno stiamo soffrendo. Ci siamo un po’ adattati, ci mancano le gare, certo, e ci manca il confronto con le altre società. Ma abbiamo organizzato un campionato interno, quanto meno per dare uno stimolo a noi tesserati, circa 150. Ognuno corre una propria gara con una classifica interna». Infine, le commoventi parole del presidente Gatto per il compianto Marco Cascone: « Una persona con la quale avevo un rapporto di stima e affetto. Aveva qualità umane e tecniche uniche. La sua voce squillante arrivava agli atleti in debito di ossigeno che lui chiamava ed incitava uno ad uno. Le gare, senza di lui, non saranno più le stesse».
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