Beffa in pieno recupero per i granata al Maradona, dove si materializza la seconda e immeritata sconfitta consecutiva.
La Salernitana, in emergenza senza sette calciatori, con alternative contate e non all’altezza del compito, lotta ma non basta. Inzaghi propone un 3-4-2-1 molto flessibile, dispone molto bene gli uomini in campo a fronte del collaudato 4-3-3 dei padroni di casa.
Dinanzi al rientrante Ochoa si schierano Fazio, Gyomber ai lati di Lovato. Sambia, Martegani, Legoswki e Bradaric sono il quartetto di centrocampo. Candreva e Tchouna a supporto cel centravanti Simy.
Partita dai ritmi blandi, il Napoli opera un possesso palla sterile principalmente su linee orizzontali. Granata compatti e schierati con i reparti stretti, capaci di trovare il vantaggio al primo veto affondo con una traiettoria spettacolare del solito Candreva.
Gli azzurri non riescono a reagire e ad alzare il ritmo, non trovano spiragli. Solo un generoso rigore firmato dal VAR consente ai padroni di casa di acciuffare il pareggio.
Nella ripresa Mazzarri passa al 4-2-4 e accentra maggiormente Kvaratskhelia, che offre un paio di spunti a inizio ripresa. La Salernitana si compatta col 5-3-2 e non soffre oltremodo, controlla abbastanza agevolmente il match, indirizzato sul pareggio. Inzaghi toglie l’ammonito Legowski. Si lotta su ogni pallone, con garra e coraggio ma pian piano i granata concedono più ampiezza di gioco ai partenopei.
La Bersagliera arretra e il trainer piacentino nelle battute finali manda in campo Bronn e Ikwemesi per gli esausti Gyomber e Simy.
Nel convulso epilogo proprio il nigeriano stecca la palla da spazzare in area di rigore dopo il netto fallo di Demme su Tchaouna.
Il resto è storia con la rete di Rrachmani che fa infuriare tecnico, presidente e tifoseria della Salernitana.
