Il caso Brescia sta lasciando con il fiato sospeso tutti gli appassionati di calcio e i sostenitori della Salernitana. In seguito abbiamo approfondito la vicenda con il dott. Fabrizio Di Gianni, commercialista salernitano ed esperto in materia.
Caso Brescia: parola al dottor Di Gianni
Nelle prossime ore entrerà nel vivo il processo di primo grado ai danni del Brescia calcio di patron Massimo Cellino. Il club lombardo, che vedrà discussa la sua posizione nella giornata di domani, dovrà dimostrare nelle sede competenti la sua innocenza riguardo l’accusa dei mancati pagamenti dei contributi nel mese di febbraio 2025.
Il dott. Fabrizio Di Gianni, si è così espresso sulla vicenda: “Le aziende di calcio, come tutte le aziende del territorio italiano, sono tenute al versamento della contribuzione previdenziale e delle ritenute di acconto. Nel mese di febbraio il Brescia calcio ha acquistato dei crediti di imposta, che all’atto pratico sono dei crediti utilizzabili per pagare imposte e ritenute, che sono serviti per pagare i contributi previdenziali e le ritenute per il personale dipendente, in questo caso i calciatori”.
Accaduto e tempistiche
L’analisi della situazione del dottor Di Gianni: “Il Brescia essendo cessionario, (quindi beneficiario della cessione ndr) qualora dovesse riuscire a dimostrare nelle sedi opportune di essere stato truffato non avrà sicuramente responsabilità penali in merito. Anzi, se gli accertamenti diranno che siamo di fronte ad un contratto falsificato da parte del cedente, è possibile che il Brescia ne esca “pulito” anche dal punto di vista sportivo. Inoltre, io ritengo che tali crediti siano stati pagati anche ad una cifra un pò fuori mercato, infatti se parliamo di crediti edilizi acquistati al 15% come si apprende sui giornali, siamo di fronte ad una acquisizione possibile in certi casi anche al 50% del prezzo totale e quindi ampiamente sconvenienti al club di Cellino”.
Sulle tempistiche risolutive della situazione: “La giustizia sportiva, pur essendo più rapida di quella ordinaria, necessita comunque di tecnici che dovranno valutare ad-hoc la situazione. Ad ora ipotizzare di programmare un play-out contro Brescia o Sampdoria con queste tempistiche mi sembra alquanto difficile. Preciso che la Covisoc sanziona se l’impresa calcio è in ritardo con il versamento dei contributi, io ritengo che il Brescia da questa vicenda, al termine delle perizie dei tecnici designati, ne potrebbe uscire anche pulito in quanto non si può appurare in cinque-dieci giorni se i crediti edilizi acquistati (qualora le indagini successive appureranno definitivamente che siano tali piuttosto che crediti di investimento ndr) siano inesistenti”.
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Il dottor Di Gianni precisa inoltre: “Altresì è probabile che l’operazione di vendita, visto l’importo elevato, sia stata fatta dinanzi ad un notaio o comunque in presenza di tecnici che hanno valutato attentamente che la documentazione fosse limpida e corretta. Tra l’altro è strano pensare che da Febbraio ad oggi l’agenzia delle entrate, nell’era del telematico, si sia accorta solo ora dell’inestitenza dei crediti soprattutto se trattasi di crediti edilizi e quindi esigibili. In questo tipo di situazione, in genere, si impiega circa trenta giorni per analizzarne la correttezza”.
Sui possibili sviluppi futuri in casa Salernitana: “Ad oggi pare difficile ipotizzare, viste le lunghe e difficili battaglie legali in programma, che il club granata possa disputare il playout a distanza di diverse settimane dalla gara di Cittadella. Sono fermamente convinto che allo stato attuale tutte le strade stiano lentamente portando a una Serie B a ventuno o ventidue squadre”.