Sei squadre coinvolte in un vero e proprio rebus che sta bloccando l’intero sistema della Serie B. Mentre la giustizia sportiva si impantana tra mille ipotesi — play-out, penalizzazioni, ricorsi e possibili ampliamenti del format — sembra che nessuno prenda in considerazione la soluzione più semplice: retrocedere direttamente il Brescia e annullare i play-out.
Serie B, giustizia congelata e caos play-out
Tutto nasce dalla possibile penalizzazione di 4 punti al Brescia per inadempienze amministrative. Penalizzazione che, se confermata, farebbe scendere le Rondinelle dal 15° al 19° posto, sotto la linea rossa, riscrivendo la classifica e modificando le sorti di Sampdoria, Frosinone e Salernitana.
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Ma nulla è definitivo e in questo groviglio di regolamenti e tempi morti, nessuno sembra guardare nella direzione più semplice. Nel frattempo, i play-out Salernitana-Frosinone sono congelati, le società coinvolte accumulano danni economici ed organizzativi, il tempo sgocciola tra scadenze di calendario, ricorsi delle società lese e l’imminente pausa per le nazionali.
I playout, un problema più che una soluzione
Si naviga a vista: si discute su chi debba giocare i play-out, quando giocarli, su allargare o meno la Serie B a 22 squadre per fare tutti contenti. Ma resta esclusa dalla discussione l’ipotesi più lineare: retrocedere d’uffico il Brescia, in quanto soggetto alla sanzione, e confermare le retrocessioni dirette di Sampdoria, Cosenza e Cittadella, senza disputare alcun play-out.
Se serve una quarta squadra che lasci la categoria – com’è previsto dal format attuale – e se il Brescia rischia seriamente di essere fuori senza neanche giocare per effetto delle proprie irregolarità, perché non considerarlo già retrocesso? A quel punto, niente spareggi, e situazione chiusa senza altre attese o pasticci. Tanto più che l’esito dei ricorsi potrebbe arrivare dopo l’eventuale scontro salvezza, vanificandone completamente il senso sportivo.
In questo contesto, la retrocessione diretta del Brescia sarebbe tutt’altro che un atto punitivo arbitrario ma una scelta coerente, rapida: un atto di responsabilità regolamentare che ristabilisce un equilibrio già compromesso.