L’ago della bilancia sullo stadio Arechi più che portare equilibrio rischia di pungere, e chi si farà male saranno sempre i tifosi. Non solo poi la piazza di fede granata, ma anche coloro i quali non hanno simpatie per il calcio. La convenzione fatta accettare alla Salernitana sa più di uno schiaffo che della volontà di aprire un nuovo ciclo, voltare pagina con il vecchio e aprirsi a nuove possibilità economiche.
Convenzione dello stadio Arechi, Comune tira la corda?
Germania, Spagna, Inghilterra… tutti Paesi in cui il circo del calcio e cresciuto a dismisura, lasciando spazio anche alla crescita, come conseguenza, dei settori giovanili. L’utilizzo esclusivo dell’impianto sportivo è il primo tassello, è la casa, è il punto di partenza del core business di un’azienda così come oggi sono i club.
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L’intenzione di Iervolino sin dal suo giorno d’insediamento al timone del club Granata era molto chiara, e già in quel giorno probabilmente si erano drizzate le antenne di De Luca più che di Enzo Napoli: una convenzione lunga toglie di fatto dal tavolo tutti gli accordi che hanno attraversato tre generazioni di proprietà in seno alla Salernitana. Tra le percentuali su botteghini e pannelli pubblicitari, la gestione dei bar, e gli ingressi omaggio ai comunali, oltre chiaramente al fitto, il Comune ha il suo tornaconto. Tutto andrebbe nella pattumiera in caso di una lunga convenzione.
Ma una società di calcio oggi che vuole crescere e pareggiarsi rispetto alle potenze del calcio italiano, deve poter gestire la propria casa. E senza paura di contraddittorio, si può affermare che un’azione contraria a ciò non può che delimitare una volontà altrettanto contraria nelle istituzioni che se ne pavoneggiano tifose. Da mesi ormai Iervolino e Milan stanno lavorando con pazienza alla ricerca di un’intesa: oggi nulla vieterebbe al presidente della Salernitana di prendere accordi in un altro comune per costruire la casa del club Granata. E chi gli darebbe torto?
Inizia una battaglia politica?
Nel frattempo tutta la destra politica si è dato appuntamento e ha trovato un punto d’unione: otto consiglieri hanno indicato all’amministrazione di pubblicare un bando pubblico per l’assegnazione dello stadio Arechi dietro una convenzione di cinquant’anni. Potrebbe essere inserita nel materiale di discussione, l’ordine del giorno, del prossimo consiglio comunale del 28 aprile. Quello potrebbe essere un nuovo punto di svolta, ma per arrivarci servirebbe che nei cuori nelle volontà di De Luca e compagnia se alzi una simbolica bandiera bianca.
