Ai microfoni di SalernoSport24 è intervenuto Lucas Dambros, uno dei punti fermi della Gelbison. I cilentani, primi in classifica, stanno vivendo un momento magico: le sette vittorie consecutive hanno permesso ai rossoblù di rilanciarsi per la promozione diretta, nel girone G, grazie anche alle nove reti dell’italo-brasiliano.
Dambros: “Ambiente fantastico alla Gelbison, siamo una famiglia”
I 41 punti conquistati dalla compagine di Domenico Giampà testimoniano la bontà del lavoro svolto. Dambros, capocannoniere della squadra, sta vivendo una stagione senza precedenti e l’obiettivo doppia cifra è ormai ad un passo.
Lucas, come stai vivendo questa stagione?
«Mi sento molto bene in questo periodo. Ho raggiunto quota nove gol in diciassette presenze, è un mio record personale. Ero già arrivato in doppia cifra in un paio di occasioni, la prima volta con il Casarano, la seconda a Nardò. Mai però avevo segnato con così tanta costanza, è davvero un momento bellissimo».
Che ambiente c’è intorno alla squadra?
«L’atmosfera è davvero piacevole. La Gelbison è una società seria e non ci fa mancare davvero nulla. Pensa, molti di noi vivono nello stesso condominio e questo ci aiuta tanto ad unire il gruppo. Viviamo come una grande famiglia, l’ambiente squadra è compatto e ciò permette poi di trovare i risultati in campo. Ho conosciuto il Cilento la scorsa estate: il mio procuratore vive a Pompei e grazie a lui ho avuto modo di conoscere questa splendida zona. È un posto molto bello, anche per la mia famiglia che lo apprezza tanto».
La Gelbison è una squadra ambiziosa, che punterà a vincere il campionato. Chi è secondo lei la candidata più accreditata per contenderle il primato?
«Personalmente, ritengo che c’è stata una svolta dopo il cambio in panchina. Non stavamo attraversando un bel periodo e, se avessimo perso contro l’Anzio (alla decima giornata, ndr), saremmo scivolati a 14 punti dalla vetta. Il mister è stato bravo a farci tirar fuori delle qualità di cui non eravamo consapevoli. Abbiamo cambiato totalmente atteggiamento a quel punto e da lì è partita la rimonta. Per me non è ancora possibile dire chi sarà davvero la favorita per la vittoria finale. Oltre alla Gelbison ci sono altre squadre tutte vicine e molto valide, alcune come Paganese e Puteolana vantano una grande storia alle spalle. Noi siamo stati bravi a recuperare ma potrebbero farlo anche gli altri, il campionato è lungo ed equilibrato».
Porta con sé diverse esperienze in Serie D: nel girone H, con Casarano, Nardò e Fasano, mentre nel girone I con il Messina. Adesso che sta giocando nel G, nota delle differenze nel tipo di calcio espresso?
«Senza considerare la parentesi a Trapani, in Serie C, dove il calcio è molto più giocato, posso dirti che nel girone I ho visto dei campi davvero rudi e il modo di giocare era molto più fisico e intenso. Stessa cosa in Puglia, dove c’è tanta passione e i presidenti investono tanto per le squadre. Spesso arrivano anche calciatori di categorie superiori, per questo i campionati sono molto combattuti e tirati fino alla fine. Sto notando invece che il girone G è molto più tecnico. Si gioca di più la palla, a discapito di un calcio meno duro».
Quali sono invece i suoi obiettivi futuri?
«Sarò sincero, mi trovo molto bene alla Gelbison e non nego che con il mio procuratore è già nato qualche discorso con la società per l’anno prossimo. Anche mia moglie si trova benissimo qui, le persone sono molto disponibili e gentili, saremmo felici di rimanere. Con la squadra vogliamo provare a raggiungere la Serie C, categoria nella quale vorrei rigiocare, proprio con la Gelbison. Quindi si, al momento questo è il mio obiettivo.Non ti nego che un’esperienza all’estero mi affascinerebbe, ma vediamo il futuro cosa ci riserverà, non è un qualcosa di programmato al momento».
