Nell’ultima puntata del podcast Centrocampo, Franco Lepore ha condiviso aneddoti e riflessioni sulla sua carriera. Tra i momenti rievocati, anche l’ultimo acceso derby tra Salernitana e Nocerina, disputato il 10 novembre 2013, rimasto impresso nella memoria di molti tifosi.
Franco Lepore: “I tifosi ci chiesero di non giocare”
Franco Lepore, ospite dell’ultima puntata del podcast Centrocampo, ha ripercorso alcuni momenti significativi della sua lunga carriera. Tra i ricordi condivisi, anche quello del discusso derby tra Salernitana e Nocerina, sospeso il 10 novembre 2013. Di seguito, uno stralcio delle sue dichiarazioni.
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«Salernitana-Nocerina era un derby che mancava da tantissimi anni. Qualche settimana prima della partita, a tutti i tifosi rossoneri vennero fatte fare le tessere del tifoso per poter accedere allo stadio di Salerno. Ma a due giorni dalla gara, arrivò la decisione di vietare la trasferta ai nostri tifosi.
I tifosi ci chiesero di non giocare per protesta, ma il direttore e il mister esclusero subito questa possibilità.
Il giorno del match eravamo in ritiro, e già dalla mattina presto sentivamo esplodere bombe carta, cori e urla. Durante la riunione tecnica, fece irruzione un agente della polizia e ci disse di sbrigarci, perché la situazione fuori stava degenerando.
Appena usciti dalla struttura, ci trovammo davanti un vero e proprio cordone di ultras. Non vi nascondo che alcuni miei compagni presero schiaffi, c’erano ragazzi giovani, alla prima esperienza in contesti così, visibilmente spaventati.
Arrivammo allo stadio ma restammo sul pullman per circa quaranta minuti, perché non volevamo scendere in campo. Poi arrivò un’ulteriore pressione da parte del questore e a quel punto ci recammo negli spogliatoi, ma nessuno se la sentiva davvero. Al mister non garantimmo neanche di poter arrivare fino al novantesimo.
Appena iniziata la partita, l’allenatore fu costretto a sostituire subito i giocatori che non stavano bene, finendo così tutte le sostituzioni. In seguito arrivarono infortuni e crampi e dopo circa un quarto d’ora l’arbitro decise di sospendere la gara. Per quell’episodio, io fui squalificato per otto mesi».