Dalle retrovie del progetto tecnico alla ribalta assoluta nel momento decisivo: la rivincita di Ajdin Hrustic e Simy, che tengono vivo il sogno salvezza della Salernitana.
Hrustic e Simy si prendono la scena
Ci sono partite che raccontano intere stagioni. E ci sono personaggi secondari che si riscoprono eroi quando il sipario sta per calare. La vittoria per 0-2 in casa del Cittadella permette alla Salernitana di giocarsi la salvezza nel doppio confronto con il Frosinone. A firmare il successo, due giocatori a lungo ai margini delle rotazioni tecniche: Hrustic e Simy. Due gol, due firme inaspettate ma pesantissime, che riscrivono le gerarchie e premiano il coraggio delle scelte di mister Marino
Ti potrebbe interessare:
Hrustic, il gol della speranza
Ajdin Hrustic è l’emblema del “al posto giusto al momento giusto”. Solo 21 presenze in stagione, di cui appena 7 da titolare, e una media gol eloquente: una rete ogni 887 minuti. Ma quella rete, arrivata proprio contro il Cittadella, vale come un intero campionato. Il centrocampista, si è fatto trovare pronto su punizione nel momento più delicato, diventando decisivo quando più contava.
Simy, il capocannoniere inatteso
La storia di Simy con la Salernitana è un romanzo travagliato. Un amore mai sbocciato del tutto, fatto di ritorni e prestiti. Tornato a Salerno l’attaccante nigeriano, con il 34% dei minuti giocati, sembrava destinato all’ennesima annata da comprimario. Invece, con 5 presenze su 6 con mister Marino, ha chiuso la regular season da miglior marcatore stagionale granata: 5 gol e 3 assist, di cui l’ultimo, contro il Cittadella, ha fissato il risultato e garantito alla Salernitana il 17° posto.
Verde e Cerri, i protagonisti diventano comparse
In netto contrasto con il momento positivo dei “panchinari”, Daniele Verde e Alberto Cerri restano ai margini della scena. A inizio stagione erano considerati le colonne portanti del progetto dell’ex mister, Breda. Ma l’ultima scintilla risale a mesi fa — una doppietta di Cerri e un assist di Verde contro la Reggiana. Un calo evidente dei titolari designati, che ieri, contro il Cittadella, hanno giocato appena 17 minuti complessivi:13′ per Cerri, 4’ per Verde.
Marino e il coraggio di cambiare
Nel finale di stagione, Pasquale Marino ha scelto con cuore e istinto. Ha tolto spazio a chi non dava risposte, affidandosi a chi aveva fame. E il campo gli ha dato ragione. Le sue decisioni si sono rivelate decisive: 12 punti in 6 partite, lo stesso bottino raccolto da Breda in 12 turni. Un cambio di rotta netto, che ha restituito centralità a chi era rimasto ai margini. La fiducia concessa a Hrustic e Simy è stata ripagata con gol e prestazioni pesanti, che tengono viva, contro ogni pronostico, la speranza salvezza.