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Juve Stabia-Salernitana: intervista al collega avversario, Mario Vollono

by Lino Grimaldi Avino
18 Novembre 2019
in Esclusive
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Torna Juve Stabia–Salernitana, l’attesissimo derby che si preannuncia dal clima infuocato. Per l’occasione, ritorna la consueta rubrica riservata all’intervista al collega avversario. Ecco le opinioni del giornalista stabiese Mario Vollono in vista della gara di sabato prossimo al “Menti” di Castellammare di Stabia.

Qui Juve Stabia, intervista al collega avversario Mario Vollono

Grande attesa in città per il derby tra Juve Stabia e Salernitana, in programma sabato prossimo al “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia. Un derby che in Serie B manca da 68 anni. L’ultimo precedente in terra stabiese in cadetteria, infatti, risale alla stagione ’51-’52, quando l’allora Stabia e la Salernitana impattarono per 1-1. Una storia lunga un secolo, quella tra le due compagini campane, che arriveranno al match di sabato con un umori e obiettivi differenti. Mentre i granata hanno l’obbligo di riscattare l’opaca prestazione di Cremona per riavvicinarsi alle prime della classe, la Juve Stabia è reduce dall’ottimo pareggio nell’altro derby campano contro la capolista Benevento, con l’obiettivo di conquistare punti fondamentali in ottica salvezza. A tal proposito, la nostra redazione ha deciso di contattare il collega Mario Vollono, vice direttore di Vivicentro.it, per registrare gli umori e gli auspici in vista del prossimo match. Queste le domande rivolte dal nostro capo redattore, Lino Grimaldi Avino:

Torna Juve Stabia-Salernitana. E due sono senz’altro i punti rivalsa delle vespe sui granata: Fuorigrotta e un certo rigore segnato da Ferraro.

«La storia centenaria dei due club evidenzia come questo sia stato un derby molto presente negli anni. Quello di Fuorigrotta nel 1994 è uno dei ricordi amari per i tifosi della Juve Stabia dell’era Roberto Fiore. L’ultima vittoria della Salernitana al Menti è quella del campionato 2007/2008 nella stagione della promozione in B del Cavalluccio con il rigore realizzato da Ferraro per uno sciocco fallo di Olorunleke, ex della gara. L’ultima vittoria della Juve Stabia nel 2014/2015 è targata William Jidayi, che al 2′ del primo tempo sbloccò la gara. Match che, tra l’altro, rappresenta anche l’ultima volta che le due formazioni si sono affrontate. Si tratta di un derby praticamente inedito in Serie B».

Tra i tifosi gialloblù e i granata non scorre buon sangue. Ma qual è il precedente che ti regala maggiori suggestioni oltre i due succitati?

«Tra le due tifoserie è risaputo che non ci sia un buon rapporto, per usare un eufemismo. Quello che ricordo con piacere, al di là del fatto che furono le Vespe a vincere la partita, è il derby del campionato 2006/2007 nell’anno del centenario. In quella gara, le Vespe misero a segno la rete della vittoria a firma di Antonio Esposito. La partita non si disputò il 19 marzo, il giorno del centenario. come da calendario, ma il giorno successivo, proprio per motivi di ordine pubblico».

La Juve Stabia, tra gli altri, ha Di Gennaro. A Salerno non giocava e ad un certo punto ne è nato un caso. Con le vespe ha raccolto sin qui 8 convocazioni, in 4 è sceso in campo da titolare. Come giudichi il suo apporto alla causa gialloblù?

«Davide è un giocatore di qualità dal passato illustre. Non gode di un buon momento di forma, se fosse in perfette condizioni sarebbe un lusso per la categoria. In estate è stata una scommessa della società e di Ciro Polito. Finora sicuramente il suo contributo in campionato non è stato importante e altri calciatori hanno trovato più spazio di lui, proprio perchè in condizioni fisiche migliori».

Chi ti sta sorprendendo di più nella Juve Stabia di quest’anno?

«Tra i nuovi sicuramente Calvano. Da quando c’è lui in campo la Juve Stabia è più quadrata e compatta. Abbina quantità a qualità. Quando non c’è lui le Vespe soffrono tanto a centrocampo. Dei vecchi sicuramente Calò, il quale ha avuto un periodo nero ad inizio stagione, da cui è venuto fuori alla grande e ora sta giocando bene».

Si sa che il torneo di Serie B è difficile. Te lo aspettavi così per la Juve Stabia?

«Sinceramente no, anche perché nelle prime cinque partite, complice qualche decisione arbitrale discutibile, la Juve Stabia avrebbe potuto conquistare qualche punto in più. L’obiettivo è la salvezza, e con gli attuali 11 punti in classifica possiamo dire che l’obiettivo ad oggi non è così lontano. Alla classifica della Juve Stabia mancano 4 punti per essere più tranquilla, proprio quelli che non sono arrivati nelle prime partite. Il campionato è lungo, di conseguenza non si può pensare solo al breve termine, anche se i 10 punti nelle ultime 6 partite dimostrano le Vespe si stanno incamminando verso la strada giusta».

Ricordiamo per un momento Roberto Fiore che ci ha lasciati da ormai due anni.

«Su di lui si sprecano commenti e aggettivi. A Castellammare ha fatto la storia ed ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. Roberto Fiore ha portato l’idea professionale di come fare calcio nella città delle Terme. Un uomo vulcanico, ma anche innamorato della città. A riprova del suo amore per la città mi chiese cosa io vedessi dalla finestra di casa sua a Posillipo. Io, candidamente, risposi il mare del Golfo di Napoli e il Vesuvio e lui quasi mi rimproverò dicendomi: “Se guardi bene, dall’altra parte del golfo c’è Castellammare di Stabia che io ammiro ogni mattina quando mi sveglio”. Un grande».

Chi toglieresti alla Salernitana sabato?

«Ne dovrei togliere tanti, c’è l’imbarazzo della scelta. Se ne devo scegliere solo uno dico l’ex Di Tacchio. Abbiamo avuto la possibilità di vederlo a Castellammare nel secondo anno di Serie B e avevo già notato le sue qualità. Non ha avuto il giusto spazio alla Juve Stabia anche per “colpa” di Braglia. Devo dire che è migliorato tanto e togliere un elemento del genere a qualsiasi squadra creerebbe sicuramente qualche problema all’equilibrio tattico».

Tags: collega avversarioIntervistaJuve StabiaMario Vollolo
Lino Grimaldi Avino

Lino Grimaldi Avino

Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Le Cronache, TuttoSalernitana, Granatissimi e SalernoinWeb ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa e RCS75 e attualmente è corrispondete di Radio Punto Nuovo per lo Sport salernitano. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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