Nell’ultima di campionato a Cittadella la Salernitana si impone per due reti a zero e continua a sperare nella salvezza.
Complice il pareggio della Samp a Castellammare, i granata sfideranno il Frosinone ai playout.
L’approccio vincente alla partita
Mister Marino conferma a grandi linee il canovaccio tattico ma trova il coraggio di fare scelte forti cambiando quattro elementi dell’undici titolare. Caligara in mediana affianco ad Amatucci, Hrustic a supporto della coppia Simy-Tongya.
Si percepisce fin dalle prime battute che la squadra intende reagire alla delusione impostare una gara di attacco per portare a casa l’intera posta in palio.
Partita in discesa in avvio grazie alla pennellata di Hrustic su calcio da fermo. Boato di gioia del popolo granata giunto in massa al Tombolato per sostenere la casacca con il Cavalluccio in petto.
I padroni di casa provano a reagire ma senza rendersi realmente pericolosi per i pali difesi da Christensen. Ospiti in controllo e pronti a ripartire per far male alla retroguardia veneta.
Tongya si divora il raddoppio dinanzi al portiere.
La tensione sui gradini ed a Salerno
Intanto si sussegue l’altalena di risultati sugli campi: Brescia prima in vantaggio, poi agguantato da una Reggiana in versione già balneare, il Sassuolo dell’ex Grosso senza i titolari subito in svantaggio col Frosinone. Risultato ad occhiali tra Stabia e Samp.
Animi con occhi e cuore al Tombolato, orecchie in giro per la cadetteria, consapevoli delle tante partite “poco sincere” delle ultime giornate.
La ripresa all’ultimo respiro
Granata intraprendenti anche nella ripresa, Cittadella poco incisivo in fase offensiva.
In transizione la Salernitana piazza il colpo fatale con la stoccata di Simy. Avversari tramortiti ed entusiasmo sugli spalti, nonostante la tensione dovuta alla dipendenza dagli esiti su altri campi.
Girandola di sostituzioni nell’ultima parte: dentro Soriano, Cerri e Verde.
Al novantesimo suspense finale fino alla certificazione del pari della Sampdoria, retrocessa in barba alla gloriosa storia sportiva ed al blasone del club.
L’epilogo verso un altro spareggio
Le vittorie del Brescia, prevedibile, e del Frosinone, agevolato dal vergognoso atteggiamento del Sassuolo e del suo allenatore, lasciano alla Salernitana l’unica soluzione di emergenza possibile: spareggio salvezza con i ciociari.
Sarà dura, durissima. Il Frosinone è squadra di categoria, in campionato ha strappato ben 4 punti a Ferrari e compagni tra andata e ritorno.
Si giocherà prima all’Arechi e poi allo Stirpe, dove i canarini avranno il sensibile vantaggio del doppio risultato complessivo. In caso di parità di reti realizzate, infatti, sarebbero i gialloblù a salvarsi.
La Salernitana è chiamata quindi a compiere un’altra impresa, o. Meglio, a completare quella compiuta con Marino in panchina.
I numeri parlano da soli per i quattro cambi in panchina. Media punti 1,07 per Martusciello, 0,7 per Colantuono, 1.00 per Breda e 2 punti a partita per Marino. I 12 conquistati nelle sei gare guidate dal trainer siciliano consentono oggi ai granata di coltivare speranze concrete di permanenza in serie B. Dopo il baratro intravisto a Genova il risultato attuale è già sportivamente un successo. La stagione resta scellerata per programmazione, organizzazione e revisione in corso. Ora, tuttavia, è tempo di tenere da parte le considerazioni, i pensieri di ciò che poteva essere e non è stato, gli errori e gli orrori compiuti durante un campionato ampiamente sottovalutato dalla società.
La analisi si faranno alla fine, sperando che la dirigenza prenda atto di quanto operato in maniera così fallace e scriteriata.
Le due partite del 19 e 26 maggio serviranno per salvare stagione e progetto aziendale di risalita.
I tifosi hanno urlato alla squadra al termine dell’incontro a Cittadella di crederci sempre, anche nelle difficoltà.
Marino avrà l’arduo compito di affidarsi a chi se la sente, a chi crede nella possibilità di vincere la battaglia sportiva, a chi ha fiducia nei propri messi e nei compagni in questa fase così delicata.
E’ tempo di stringersi tutti e mettere in campo le ultime energie dopo un anno di sfide logoranti fisicamente e mentalmente.
Macte animo.