La Salernitana ha perso la penultima giornata di regular season contro la Sampdoria: decisiva la rete di Meleunsteen sul finale di primo tempo. Il match si è rivelato, come previsto, tiratissimo e, soprattutto nel finale, di difficile gestione per l’arbitro Rapuano.
Rapuano duro: Sampdoria-Salernitana ad alta tensione
Si preannunciava una gara all’insegna della paura e dell’ansia, e così è stato. La partita del “Marassi” ha visto trionfare la Sampdoria sulla Salernitana, che superato in classifica proprio la compagine di Marino, arrembante soprattutto nel finale di gara. La prestazione del fischietto di Rimini è stata altalenante, tra momenti in cui ha dimostrato forte autorità nei confronti dei giocatori, a momenti in cui ha commesso alcuni errori di svista, in una partita molto fisica e combattuta.
Il primo tempo di Rapuano
Gara ostica sin dai primi minuti per Rapuano. Un primo fattore, gestito bene nel corso del match, è stata la continua perdita di tempo da parte dei due portieri che sin dall’inizio hanno cercato di recuperare secondi ed addormentare il ritmo della partita, senza mai accelerare. Rispetto alla seconda frazione di gioco, il primo tempo si è rivelato meno combattuto, dove entrambe le squadre badavano a difendere la propria pelle, fino a che Meleunsteen non ha aperto le marcature. Il tutto avvenuto nei quattro minuti di recupero, allungati proprio per il gol e per alcune perdite di tempo che si sono susseguite nell’arco dei tre minuti aggiuntivi inizialmente concessi.
Secondo tempo di fuoco per Rapuano
Il finale dei primi quarantacinque minuti di gioco è solo l’antipasto di quello che, ovviamente in maniera maggiore, si rivela il secondo tempo. La Salernitana alza i giri del motore, la Sampdoria si mette in trincea a difendere il gol del vantaggio: contrasti su contrasti, rimpalli, perdite di tempo e decisioni dubbie non sanzionate.
In realtà, anche in questo caso, per vedere il match spezzettarsi sempre più bisogna aspettare il minuto 73′, quando l’autore del gol, Meleunsteen, interviene duramente su Corazza beccandosi il primo giallo della gara, che per altro gli costerà la sostituzione solo qualche secondo più tardi.
Rapuano dimostra di non voler perdere la partita di mano anche con i gialli estratto nei confronti di Cragno e Benedetti, entrambi autori di una netta perdita di tempo: il portiere ex Cagliari e Monza è lento nella ripresa del gioco, Benedetti dopo un fallo allontana il pallone per rallentare la ripresa del gioco da parte della Salernitana.
Il finale
Sempre Benedetti è protagonista ai minuti 85′ ed 93′, quando il calciatore blucerchiato reclama due calci di rigori, inesistenti in entrambi i casi, per spinta di Lochoshvili ai suoi danni nel primo caso, e per un presunto tocco di braccio di Corazza (interveniente di schiena) nel secondo caso.
Il quarto giallo della serata è, invece, per Niang: ostacola al 96′(ultimo dei sei minuti concessi) il portiere Christensen e la ripresa del gioco dei granata. Giallo che evidenzia la difficoltà di gestione della gara per le continue perdite di tempo e la volontà da parte dei doriani di spezzare quanto più possibile il ritmo di attacco dei granata. L’ultima speranza granata, oltre il tiro di Amatucci, è il tiro di Simy che viene deviato in corner, non fatto battere perché oltre il tempo di recupero. Ultimo atto di una partita tesissima, come dimostrato poi dall’immediato parapiglia creatosi attorno a Rapuano a fine gara: Venuti stuzzica i granata che, ribellanti per il corner non concesso, cascano nella trappola tesa dall’ex fiorentino ed iniziano una piccola rissa conclusasi qualche secondo dopo.
Dubbi granata su…
Evidente, oltre il corner non fatto battere negli ultimi istanti di gioco, anche un altro errore, ossia il corner non concesso intorno al minuto 65′, quando in uno scontro tra Corazza e Depaoli, il doriano tocca per ultimo: corner non concesso, difensore a terra per crampi (quindi ulteriori secondi persi) e Salernitana costretta a fermare la sua azione d’attacco.
Si può, comunque, definire una gara nel complesso ben arbitrata, con Rapuano che ha tentato in tutti i modi di non perdere la sfida salvezza da mano, attraverso i tre gialli su quattro estratti per perdita di tempo, ed i vari richiami autoritari nei confronti dei calciatori in campo per intimarli di velocizzare il ritmo gara.