La Salernitana di Breda esce ancora una volta con le ossa rotte da una gara di campionato. Questa volta la sconfitta contro la Juve Stabia pesa il doppio e vede i granata temere sempre più da vicino lo spettro della retrocessione in Serie C.
Salernitana a metà: Njoh distrugge tutto
Le preannunciate assenze di Bronn e Amatucci hanno costretto mister Breda a cercare una nuova soluzione tattica per poter affrontare al meglio la Juve Stabia di Pagliuca, in un derby che poteva dare, in caso di risultato positivo, una consapevolezza diversa a squadra ed allenatore. Il tecnico, ex Ternana tra le altre, ha provato un nuovo modulo per la gara contro le “Vespe”. Schieramento, quello del 3-4-2-1, riuscito, però, a metà.
L’idea di coinvolgere maggiormente Cerri, ed isolarlo di meno nel suo gioco di sacrificio è riuscita relativamente, portandolo, sì, a guadagnarsi due contatti da rigore, non ritenuti tali dall’arbitro Marchetti, ma anche ad essere spesso in difficoltà nei suggerimenti in profondità dei compagni.
Chi, invece, ha avuto nette complicazioni sono stati i due esterni scelti come titolari da Breda: Njoh e Stojanovic. Il francese, ancora una volta, si dimostra non adatto alla categoria, nonostante la buona volontà del ragazzo. Le due ingenuità che gli costano l’espulsione confermano ciò e condannano la Salernitana. Lo sloveno, invece, esagera troppo in alcune giocate e perde in occasione del gol, in maniera alquanto tangibile, il giovane Fortini, libero di tagliare alle spalle dell’ex Empoli e di scartare il cioccolatino servitogli da Piscopo.
Anche Verde, che poteva essere valorizzato dall’avanzamento di Tongya sulla trequarti, è stato mal sfruttato ed impiegato, finendo per essere richiamato in panchina alla fine della prima frazione di gioco da Breda.
Le armi da cui ripartire
Note lieti sono stati, oltre Ferrari e Lochoshvili, che hanno avuto modo di esaltarsi nelle marcature di Adorante e Candellone, il solito Corazza, risultante propositivo una volta entrato in campo, Ghiglione, ed anche l’instancabile Zuccon, che nonostante diversi errori di precisioni, ha mostrato intensità per larghi tratti della partita in mezzo al campo. Con lui, in mediana, Soriano, che nel finale di gara ha cercato di cambiare il volto della sua partita e di quella granata, avanzando in una posizione a lui più congeniale, dove con il suo estro è sempre capace di creare qualche pericolo. Il gol del pareggio non sarà arrivato ma, inserimento di Guasone e prestazioni di alcuni calciatori a parte, la Salernitana ha dimostrato contro la Juve Stabia, di avere ottime armi per osare e tentare fino all’ultimo di rimanere in cadetteria.