Ritorno alla vittoria a tinte grige per il team di Ventura. Nervi tesi durante e dopo il match per le invettive reiterate di Jallow nei confronti dei tifosi. Lotito oggetto di cori di contestazione della Curva Sud Siberiano per tutti i 95 minuti. Analizziamo la partita del portiere.
La partita del portiere: Micai e la paura del “clean sheet”
Si è parlato tanto in settimana di come questa Salernitana potesse uscire dalla “crisi” che la attanaglia. Al presente perchè, al netto della vittoria di ieri sera contro il Crotone, la Salernitana ancora deve mettersi alla prova. La prova di un cambio di rotta che non può passare solo dal 3-2 visto contro il Crotone. Si è parlato tanto, ovviamente, anche delle reti subite mettendo sul banco degli imputati Alessandro Micai.
Il portiere granata ha uno score abbastanza deludente visto che ha subito almeno una rete in questi tre mesi. Un “clean sheet” che manca dalla partita contro il Trapani. Anche la partita di ieri ha visto il portiere Micai subire due reti che sono frutto un pò della paura, un pò del periodo forse poco tranquillo della squadra e del singolo.
Il primo gol subito da Micai è frutto di una marcatura asfissiante da parte degli avversari sul portiere stesso. Ma è Micai stesso a sbagliare il tempo dell’intervento e l’uscita. Golemic punisce con il numero 12 rimasto abbastanza sorpreso della situazione. Nella seconda rete risulta poco reattivo e il duello Gigliotti-Jaroszynski fa sì che il pallone si infili alle sue spalle. Graziato, a dir poco, dalla traversa sul finale di gara quando Marrone becca la traversa di testa.
La pagella
Micai 4,5 – Ha sulla coscienza il gol che sblocca il match, scaturito da una sua uscita a vuoto su un calcio d’angolo. Incolpevole, ma pur sempre incerto, sulla seconda marcatura dell’ex Gigliotti con sfortunata deviazione di Jaroszynski. Un’unica parata, respinta centralmente, che ha causato ulteriori grattacapi alla retroguardia granata. L’ex estremo difensore del Bari, dopo alcune ottime prestazioni, sembra aver perso un po’ di fiducia.
