No della FIGC sul trust della Salernitana
Il tempo stringe
Tutti i nodi del pettine
C’era da aspettarsi che prima o poi sarebbero state evidenziate tutti difetti di un’idea impercorribile e voluta impegnare a tutti i costi, nonostante le alternative. Tutti i ‘nodi’ rilevati nel trust dalla FIGC:
- Melior Trust S.R.L., che fa riferimento alla Banca del Fucino, e la Widar Eurofid S.p.A., Società Fiduciaria e di Revisione e Trust, che fa capo alla Banca Sistema, con rappresentanti Susanna Isgrò e Paolo Bertoli.
- I ‘guardiani’, secondo la FIGC, sono troppo ricollegabili a Lotito: il generale dei carabinieri Vincenzo Coppola e l’avvocato Matteo Giuseppe Masoni, con potere di vigilanza sulla regolarità della vendita del club.
- C’è poi la questione relativa all’amministratore unico, Ugo Marchetti, generale della Guardia di Finanza in pensione, romano: il patron della Lazio nel 2017 lo propose già come presidente della Lega di serie A, lo scorso mese è stato bocciato come trustee.
- Non convince la FIGC nemmeno la durata del trust: sei mesi e quarantacinque giorni come proroga. Sostanzialmente un mese e mezzo in più rispetto a quanto era stato richiesto dalla Federazione.
- Il valore del club: il prezzo della Salernitana non è stato indicato nella corposa documentazione del trust presentata dal club venerdì sera. Lotito valuta la società 100 milioni, una cifra difficilmente realizzabile con un club che non ha nessun bene patrimoniale e appena 12 giocatori in rosa.