L’ex granata Giovanni Pisano è intervenuto ai microfoni di SalernoSport24, commentando le ultime novità che hanno interessato la Salernitana e aggiungendo una rivelazione su un possibile ritorno a Salerno. Ecco le sue parole.
Salernitana, l’intervista esclusiva a Pisano
Giovanni Pisano ha scritto pagine importanti della storia della Salernitana, diventando uno dei volti più amati dal popolo granata nella fine degli anni ’90. In cinque stagioni con la maglia campana, ha collezionato 60 gol in 122 presenze, militando per due anni in Serie C1 e tre in Serie B. In due occasioni è andato vicinissimo alla promozione in Serie A, sfumata sempre per un soffio, ma è riuscito comunque a lasciare un segno indelebile: nella stagione 1994-1995 è diventato capocannoniere con ben 21 reti ed ha indossato per tre anni anche la fascia di capitano.
Nel campionato 1995-1996 un brutto infortunio lo ha tenuto lontano dal campo per gran parte della stagione. Il rientro è avvenuto a gennaio, nel sentitissimo derby contro l’Avellino, terminato 0-0. Nel corso di quella stagione ha siglato 8 gol in appena 14 presenze, che però non sono bastati per la raggiungere la massima serie. La stagione 1996-1997 è iniziata in granata ma l’attaccante ha poi lasciato Salerno ed è passato al Genoa. Il suo legame con la città però non si è mai interrotto: nel 2013 è tornato a far parte del club come allenatore degli Allievi Nazionali, confermando il suo legame con la squadra e la piazza.
Le parole dell’ex granata
Dopo due retrocessioni consecutive e diverse tensioni, dal suo punto di vista cosa dovrebbe fare la società per ritrovare il calore della piazza?
«Credo che qualcosa si stia già muovendo: la società ha iniziato a cambiare parecchio, sia a livello dirigenziale che nella rosa, considerando i tantissimi calciatori che c’erano e che, negli ultimi due anni, purtroppo non hanno dato quello che serviva. Negli ultimi due anni si è toccato il fondo, è innegabile che ci siano stati errori societari, ma io metto sempre in primis i giocatori, perché sono loro che scendono in campo.
Adesso si sta cercando di ricostruire, ma non sarà semplice. Due retrocessioni consecutive pesano, e pensare che appena due anni fa eravamo in Serie A e ora si riparte dalla C, un campionato molto difficile. Spero davvero che la Salernitana non finisca nel girone C, perché lì vincere diventa ancora più complicato».
Sta seguendo il mercato granata? Tra i nuovi arrivi spiccano nomi come Inglese, Achik, Varone e altri ancora.
«Sì, sto seguendo e devo dire che si stanno muovendo bene. Stanno arrivando giocatori di nome, alcuni con buona esperienza anche in Serie B. L’unico dubbio – e mi auguro che non si trasformi in un problema – è che la Serie C è un campionato a sé: serve tanta fisicità, corsa, forza, magari la qualità conta meno rispetto ad altre categorie.
Mi auguro che i nuovi arrivati diano tutto per la maglia e per i tifosi, perché li vedo davvero stanchi dopo quello che è successo negli ultimi due anni. Due retrocessioni così pesanti non si digeriscono facilmente, e li capisco: parliamo di una tifoseria che è sempre stata presente, anche nei momenti più difficili. Nonostante i sacrifici delle trasferte, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Spero che questo ciclo negativo si chiuda presto».
Conosce mister Raffaele o il nuovo direttore sportivo Faggiano? Quale crede possa essere il loro contributo per rilanciare la Salernitana?
«Li conosco, non benissimo, ma so chi sono. Ho avuto anche modo di sentire il direttore tramite messaggio. Entrambi mi sembrano persone serie, affidabili. Però adesso conta fare risultati e salire il prima possibile, il resto sono chiacchiere.
Si stanno muovendo nella giusta direzione e, a mio parere, hanno le qualità per fare bene a Salerno. Me lo auguro sinceramente, perché questa piazza ha bisogno di tornare a sorridere e a lottare per obiettivi importanti».
Le piacerebbe un giorno tornare a dare una mano più da vicino?
«Sì, a dire il vero speravo già quest’anno di poter rientrare in qualche ruolo, anche perché ho avuto dei contatti con l’AD Maurizio Milan. Mi sarebbe piaciuto dare un contributo soprattutto nel settore giovanile, visto che negli ultimi cinque anni ho lavorato proprio in quell’ambito a Firenze.
Pero a quanto pare la società e il direttore si sono orientati su altri profili, e va bene così. Pazienza. Ma una cosa è certa: se un domani dovesse arrivare una chiamata dalla Salernitana, io ci sarò. Sono stato tanti anni lì, ho un rapporto meraviglioso con la città e con la tifoseria e questo, per me, vale più di qualsiasi altra cosa. È ciò che mi rende orgoglioso davvero».