La Salernitana ha vinto anche il secondo allenamento congiunto contro il Giulianova, compagine abruzzese neopromossa in Serie D. Il 2-1 firmato dalla doppietta di Inglese ha mostrato sia punti positivi che negativi: la squadra è aggressiva, attacca e crea molto, ma in difesa c’è ancora qualcosa da registrare. Andiamo a vedere meglio quanto offerto dai granata nella seconda uscita stagionale.
Salernitana-Giulianova: fase offensiva buona, ma da perfezionare
La Salernitana fa suo il confronto con il Giulianova nella seconda uscita del ritiro pre-campionato a Cascia. Raffaele deve fare i conti con l’assenza di Ferrari in attacco, ma ha recuperato Anastasio in difesa.
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Il 3-5-2 non si tocca, così come il trio in mediana composto da Varone-Capomaggio-De Boer. Gli unici cambiamenti rispetto alla prima uscita contro l’Alba Cittareale Alto Lazio riguardano l’inserimento dal 1′ di Sepe in porta, Matino e Anastasio nel trio difensivo con Coppolaro e gli spostamenti di Cabianca a laterale destro e di Achik in attacco. L’esperimento che ha posto l’italo-marocchino al fianco di Inglese ha funzionato quasi alla perfezione: Achik si è procurato il calcio di rigore sul primo gol e fornito l’assist su punizione in occasione del raddoppio. L’ex Audace Cerignola si è dimostrato sgusciante, rapido e molto incisivo nei suoi inserimenti, facendosi trovare sempre pronto sia al momento del tiro che in quello dell’assist. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, l’attaccante non si è rivelato molto cinico sotto porta: almeno quattro le occasioni divorate a tu per tu con il portiere. Qui c’è da migliorare.
Per quanto concerne la riconquista della palla, la pressione alta ha funzionato molto bene anche nella partita di ieri. Inglese e Achik guidano il pressing in maniera aggressiva, coadiuvati da Varone e De Boer, in costante proiezione offensiva, e dal laterale di riferimento (Villa o Cabianca). Capomaggio resta leggermente più staccato dietro per non lasciare scoperto il trio difensivo, il quale attende alto il momento per tentare subito l’anticipo e il capovolgimento di fronte. Tante le pezze messe dall’argentino quando saltava la pressione, ma i guai cominciavano ad uscire fuori quando anche lui veniva messo fuorigioco. Il Giulianova ha sfruttato l’atteggiamento molto aggressivo della Salernitana per attaccare gli spazi e fare male in contropiede. Certo, l’unica parata dei portieri granata è arrivata nel finale di secondo tempo, con Cevers costretto a distendersi sul rasoterra angolato di Di Benedetto, ma tanti sono stati i rischi corsi dalla retroguardia.
Infine, un piccolo appunto sul cinismo in proiezione offensiva: sono state davvero tante le occasioni sciupate davanti al portiere. Se ne contano almeno otto nel primo tempo e anche dopo le rotazioni nel secondo tempo la musica non è cambiata. Se non altro, Inglese, con i due gol realizzati, ha già mostrato di essere in forma campionato: il rigore calciato imparabilmente sotto l’incrocio e lo stacco aereo con cui ha deciso l’incontro sono lì a testimoniarlo. Molto bene anche Cabianca nel ruolo di laterale destro, protagonista di diverse discese e passaggi illuminanti per i compagni, oltre che di prodigiosi recuperi in fase di ripiegamento.
La difesa fa ancora acqua: troppi i potenziali pericoli corsi e il gol era evitabile
In una rosa che sta affrontando l’ennesima rivoluzione tecnico-tattica, era impossibile avere già tutti gli automatismi ben oliati.
La difesa, infatti, pare essere ancora indietro nella ricezione dei dettami di mister Raffaele. Certo, per Matino e Anastasio era la loro prima partita dal 1′ (per il secondo era addirittura l’esordio stagionale), quindi era normale non avere un meccanismo esattamente rodato. C’è da dire, però, che il Giulianova trovava fin troppi spazi in campo aperto e spesso, in ripiegamento, i difensori raramente hanno avuto la forza di rinculare in tempo per fermare l’azione d’attacco. La difesa alta con pressing aggressivo è sintomo di sfrontatezza e anche sicurezza nei propri mezzi, ma ad oggi, al netto degli spazi concessi, la Salernitana non può ancora reggere l’urto contro avversari più livellati.
Il gol preso su azione di calcio d’angolo è stato un ulteriore punto dolente. Sul cross indirizzato verso il secondo palo, nessuno era in marcatura su Esposito, il quale è arrivato in maniera fin troppo pulita in area per colpire imparabilmente il pallone al volo. Su questi elementi, mister Raffaele avrà ancora da lavorare. Il prossimo banco di prova, che sarà domenica contro la Vis Pesaro alle 17:30, sarà un vero e proprio assaggio di ciò che spetterà ai granata in Serie C. Non una situazione grave, ci mancherebbe, ma sicuramente figlia di automatismi ancora da perfezionare.
Per quanto concerne, infine, i giocatori sul piede di partenza o che sono ai margini del progetto tecnico, è impossibile non notare l’indolenza mostrata da Tongya e Maggiore in campo. Poco coinvolti, molto elementari e leziosi nelle giocate, spesso non sono d’aiuto neanche ai compagni che vorrebbero quantomeno mettersi in mostra, mostrando segnali di insofferenza e nervosismo. Buoni, invece, gli ingressi di Lovato, Legowski, Iervolino e Dalmonte, con quest’ultimo che sta provando a sfruttare queste ultime uscite per provare almeno a conquistare i favori di mister Raffaele.