La rivoluzione granata ha un volto: quello di Danilo Iervolino, presidente della Salernitana. L’imprenditore ha rilasciato un’intervista a La Città parlando delle speranze salvezza (più accese di prima, ma mai spente del tutto in passato) e dei tifosi, dodicesimo uomo in campo.
Salernitana, Iervolino: “Squadra cucita addosso a Nicola”
Il patron della Salernitana, Danilo Iervolino, ha parlato della squadra, della classifica, del futuro della società granata.
Sul gruppo
«Non deve mollare, c’è bisogno ancora di grande entusiasmo. Abbiamo imboccato la strada giusta, ora dobbiamo avere i nervi proprio d’acciaio. La squadra è disciplinata, ben organizzata. Domenica con la Fiorentina c’è stata proprio un’immagine poetica, la squadra può veramente realizzare il sogno. Una squadra ribelle, che un po’ mi somiglia. Abbraccia la tensione e il conflitto, sa gestirli e ha i nervi ben saldi. Una squadra anticonvenzionale, mi è cucita addosso. Soprattutto è cucita addosso a Nicola. I giocatori lo seguono, lo vedono come un condottiero, come una persona che li può portare a fare tanto e tanto bene. Sono contento di vedere che anche il sacrificio fatto a gennaio con i nuovi acquisti stia dando i risultati sperati».
Sulla fiducia del pubblico
«Ringrazio per questa fiducia e spero di poterla ripagare totalmente. Ho tanto entusiasmo. C’è bisogno di sangue vivo, passionale e furibondo per una squadra di calcio e per farla diventare grande. Penso di averlo e di dare tanto a questa città e a questa tifoseria. Mancano cinque partite. Stiamo programmando tante cose: stadio, centro sportivo, link con le Academy. Siamo impegnati in un progetto per il monitoraggio delle prestazioni sportive. Sono convinto che possiamo fare benissimo, ma lo dobbiamo fare con la permanenza in Serie A. Questo è fondamentale. Siamo contenti di come sta andando la squadra e dell’affetto del pubblico. Si può davvero coronare un bel sogno».
Sugli altri presidenti
«Molti mi hanno scritto, ma a dire la verità non ho ancora avuto un confronto. Immagino che quando li incontrerò in Lega qualcuno sarà contento e qualcuno un po’ meno. Ma il calcio è così, bello anche per questo. Purtroppo tre squadre devono retrocedere e altre tre devono salire in A. Ad oggi siamo un po’ la Cenerentola, vediamo come va a finire».
