Nella finale playout di ritorno di serie B la Salernitana cede ancora alla Sampdoria. La gara vede i granata di Marino perdere 2-0 in casa dopo il medesimo risultato maturato allo Stadio Ferraris. La partita è raccontata nell’analisi del match che decreta il ritorno dei granata in serie C.
La Salernitana perde con la Samp all’Arechi: l’analisi
I Granata cadono anche in casa contro la Sampdoria e danno l’addio alla serie B nel peggiore dei modi, dopo dieci stagioni tra serie A e cadetteria. Clima teso a Salerno.
Marino tra conferme e novità di formazione
Il tecnico Pasquale Marino si affida al canovaccio tattico consolidato: squadra in campo dal 1′ con il modulo 3-4-1-2. Dinanzi a Christensen la difesa è composta dal trio Ruggeri, Ferrari e Lochoshvili. Corazza sulla corsia sinistra e Ghiglione su quella destra. In mediana Amatucci in cabina di regia, affiancato da Hrustic, Soriano agisce come supporto per il tandem Cerri-Raimondo. Panchina per Verde, Caligara e Tongya. La Sampdoria di Evani si schiera con il 3-5-2: Ghidotti i pali, Veroli, Ferrari e Riccio in retroguardia. Mediana composta da Depaoli, Vieira, Yepes, Meulensteen e Venuti. Coda-Sibilli la coppia d’attacco.
Partita decisiva per le sorti del campionato della Bersagliera, solo una vittoria con due reti di scarto può consentirle la permanenza in serie B. Arbitra il sig Doveri di Roma dinanzi a circa ventimila spettatori.
Doccia freddo dopo l’illusione del vantaggio
Parte col piede giusto la compagine di casa nelle prime battute. Ritmi non eccessivamente sostenuti nella prima fase di studio, gli ospiti spezzano continuamente il gioco per non consentire alla Salernitana di premere con continuità verso la porta di Ghidotti. Meulensteen pericoloso dinanzi a Christensen, la Samp rifiata. Soriano impegna Ghidotti dal limite, ben servito da Cerri. Granata vivi e in partita, alla ricerca soprattutto di scambi stretti con la boa di riferimento.
Col trascorrere dei minuti gli ospiti diventano un po’ più propositivi e alleggeriscono la pressione con azioni di rimessa e corner. Ferrari illude l’Arechi ma un tocco di mano rende vano il vantaggio su corner. Coda recupera una palla vagante in area e porta in vantaggio i blucerchiati. Doccia gelata per la Salernitana. La verve si spegne in campo e sugli spalti.
Nella ripresa raddoppio Samp e poi sospensione
Le conclusioni: società e squadra da serie C
Ennesima partita deludente per la Salernitana, rimediato in quella che doveva essere la partita crocevia per la salvezza. La seconda retrocessione consecutiva è un traguardo storico che resterà impresso nelle menti della tifoseria, un marchio indelebile firmato Iervolino e Milan, scappati via a gambe dallo stadio al raddoppio doriano. Dirigenza con qualità in linea per la prossima categoria conquistata.
Le cessioni per incassare, i tanti innesti del mercato invernale non hanno cambiato la fisionomia, l’atteggiamento e i punti deboli della squadra. Non ha funzionato nulla al cospetto di un campionato cadetto modesto. Il campo ci ha retrocessi, risultato frutto di un’errata e arrogante programmazione, non solo dei giochi di “Palazzo”, che hanno diretto l’orchestra nell’ultimo mese a colpi di carte bollate e verifiche finanziarie opportunamente ritardate di mesi.