Salernitana ancora in campo al “Mary Rosy” dopo la partitella in famiglia di ieri, e con una preparazione continuante senza una data certa di disputa dei play-out. Intanto, a Genova, la Sampdoria si riposa dopo una settimana di allenamento.
Salernitana in campo: l’allenamento dei granata
Tramite una nota uscita sul sito della granata, è stato reso noto le modalità d’allenamento della squadra di Marino nella mattinata di oggi, 31 maggio. Quello di stamattina è l’ultimo allenamento settimanale della Salernitana. Dopo la sgambatura in famiglia disputata ieri pomeriggio, gli uomini di Pasquale Marino hanno svolto un lavoro tecnico e partitina a campo ridotto.
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Ora, dopo una settimana lavorativamente intensa saranno concessi due giorni di riposo alla squadra. La ripresa della preparazione è fissata per martedì 3 giugno alle 15:30, sempre al “Mary Rosy”.
E a Genova che aria tira?
Molto più pesante, invece, è la situazione di Genova, sponda blucerchiata, dove la Sampdoria di Evani riposerà per l’intero weekend, prima di ritornare in campo lunedì e riprendere gli allenamenti.
Intanto il gruppo Ultras Tito ha fatto un comunicato dove si punta il dito sulla stagione fallimentare e si esprime solidarietà alle tifoserie coinvolte in questa situazione:
«Affidiamo alla presente “nota” un pensiero nostro, sincero, cercando di tenerlo impermeabile al qualunquismo, diretto e quanto più possibile chiaro. Il pensiero degli Ultras Tito, a voi che vi identificate nel nostro nome e nei nostri simboli, a voi che può anche solo interessare sapere cosa ci giri nella testa. Abbiamo fatto il callo a certe abitudini, tra cui affrontare la vita guardandola negli occhi, a non voltare lo sguardo di fronte a soprusi, imposizioni, ingiustizie e abusi di potere. Siamo quelli che vivono la Sampdoria in maniera viscerale, passionale e da qualsiasi tipo di interesse personale.
Mai abbiamo richiesto né preteso, corsie preferenziali di nessun genere, anzi. Giustizia, quella che spesso ci ha colpito duramente a livello personale, ma a cui in fondo (pensate che scemi che siamo) crediamo: di fronte ad essa tutti uguali e pronti a pagare sulla propria pelle. La vita è nostra e ci facciamo quello che vogliamo. Giusto? Anni e anni di battaglie contro i palazzi del potere (usiamo volontariamente il plurale) contro il “calcio moderno”, contro chi sta distruggendo le emozioni proprie di chi identifica, nella propria squadra del cuore, un sentimento di unione, amicizia un respiro di libertà nell’affanno di questo mondo sempre più asettico e spietato.
Anni e anni di battaglie, rotture di palle, sacrifici, partite disertate (e non a cuore leggero credeteci). Gli Ultras Tito “non fanno il bene della Sampdoria”, quando le abbiamo dedicato la vita e a salvaguardia, insieme agli altri gruppi della Sud, del patrimonio più grande della stessa Unione Calcio Sampdoria: i suoi tifosi, la sua tifoseria. Chiediamo scusa al nostro “orticello”, in primis quello del nostro stesso gruppo, bistrattato e spesso dimenticato il nome di cause più grandi, come quella di regalare alle prossime generazioni la possibilità di andare allo stadio e vivere la propria fede come avevamo fatto noi da ragazzi. Ad ogni modo, tornassimo indietro, rifaremo tutto da capo e sì, continueremo lungo questo percorso, magari nel frattempo intrapreso anche da quelli che solo ora si stanno accorgendo della situazione… Perdonateci, il silenzio, soprattutto di fronte a determinate situazioni, non ci si addice.
Avevamo promesso di essere sinceri: la nostra squadra si è meritata la Serie C e non saremo certo noi gli ipocriti che sperano o godono in una “diminuzione della pena” a discapito di un’altra squadra. Avremmo voluto salvarci spaccando la rete a Catanzaro, a Carrara o a Castellammare, magari proprio sotto quel settore ospiti rigonfio di speranza ansia e dolore.
Così non è stato e la data del 13 maggio 2025, a prescindere da come andrà a finire questa surreale storia, che vede coinvolte la Sampdoria insieme ad altre tre squadre (e purtroppo i suoi tifosi), resterà scolpita sulla nostra pelle peggio di una cicatrice. A proposito di tifosi, a rimetterci sono sempre loro. A prescindere dai colori, da quale sciarpa ci si metta al collo, è il tifoso a ritrovarsi penalizzato: orari delle partite, prezzi dei biglietti, decisioni su quando giocare, società in fallimento, presidenti/dirigenti che fanno le peggio cose (noi ne sappiamo qualcosa), divieti su divieti, e tante altre cose che forse sapete meglio di noi. Questo non è vivere lo stadio. Questo non è calcio. Frasi da noi già dette? Sì. Lo ripetiamo? Ci potete giurare.
Ora basta, come “nota” crediamo di avervi preso già abbastanza tempo. Vi ringraziamo, come sempre, per l’attenzione. Ultras Tito Cucchiaroni».
E le date dei play-out?
La disputa dei play-out, secondo i risultati dell’ultima udienza da disputare, e verosimilmente farlo nelle date del 15 e 20 giugno, vedono un nuovo dietrofront da parte della Lega B. Infatti, come riportato dal “Secolo XIX“, ritornando sui suoi passi, e notando il poco periodo di distanza tra l’udienza di secondo grado che sarà il 12 giugno, si sta pensando di far slittare ulteriormente le date.