Salernitana-Sudtirol è finita bene per i granata, ma la prestazione dell’arbitro Marinelli ha lasciato quantomeno perplessi per la gestione dei falli e dei cartellini. Analizziamo con la lente d’ingrandimento la prestazione del direttore di gara della sezione di Tivoli.
Salernitana-Sudtirol: la partita dell’arbitro Marinelli
L’arbitraggio di Marinelli è stato molto permissivo dal punto di vista disciplinare, sia per l’una parte che per l’altra squadra, ma le difformità di giudizio in alcuni frangenti hanno convinto proprio poco.
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L’arbitro laziale ha lasciato correre molto il gioco, sorvolando sui contatti veniali e favorendo la scorrevolezza delle azioni, ma la gestione dei cartellini, delle azioni sui colpi al volto e dei contatti fallosi in genere non è sembrata all’altezza. In alcuni casi ci sono stati giudizi difformi, in altri casi addirittura abbagli colossali per eccessi di manica larga.
Solo due ammonizioni (Casiraghi e Mallamo, entrambe sacrosante per trattenute su Verde e Lochoshvili), ma sarebbero potute (e avrebbero dovuto) essere molte di più. L’elenco dei graziati in casa Sudtirol è inquietante, con diversi falli tattici lasciati passare in cavalleria e alcuni colpi proibiti in area derubricati a semplici contatti di gioco. Davi, Molina e Giorgini hanno usufruito dei bonus di indennità nonostante, con delle palesi trattenute su Verde, Soriano e Tongya, avessero fermato dei contropiedi potenzialmente pericolosi. Anche in casa granata, in situazioni simili, il bonus è stato ampiamente sfruttato da Cerri (trattenuta su Adamonis in procinto di rinviare) e da Tongya (trattenuta su Belardinelli lanciato in contropiede).
Per quanto concerne episodi da moviola veri e propri, al 42′ non sarebbe stata una blasfemia fischiare rigore in favore dei granata: la trattenuta di Veseli su Ferrari sembrava netta. Il VAR non ha potuto correggere la valutazione di Marinelli, non avendolo considerato chiaro ed evidente errore. Al 58′, Marinelli fin troppo titubante sulla manata di Merkaj ai danni di Lochoshvili. Fallo e giallo c’erano tutti, con l’aggravante della non immediata interruzione del gioco con il Sudtirol riversato in area granata e l’azione fermata solo sul successivo ribaltamento di fronte. Tantissimi dubbi sulla punizione da cui è originato il gol del Sudtirol, non in linea con il metro di giudizio adoperato.
Altro episodio abbastanza singolare riguarda i frequenti duelli aerei tra Odogwu e Ferrari. All’83’, il colpo proibito dell’attaccante altoatesino è sembrato piuttosto evidente ai danni del capitano granata. Almeno il giallo, come sanzione minima, sembrava opportuno. Anche in questo caso il gioco non era stato interrotto. L’ultimo episodio controverso riguarda il prolungamento di 1′ del recupero già assegnato: non essendoci state perdite di tempo al momento del rinvio dal fondo di Christensen, è sembrato quasi ingiustificato.