Ciro Foggia, attaccante della Scafatese, ha rilasciato ai microfoni di SalernoSport24 alcune dichiarazioni, passando dalla stagione dei canarini fino alla vittoria del campionato con la Cavese.
Scafatese, Foggia: “Stagione positiva, ma manca qualche punto”
L’Airone, che ha messo a segno ben otto reti nel campionato di Serie D, girone I, sta disputando una buona stagione con i gialloblù. L’obiettivo promozione sembra sfumato, ma le ambizioni future di certo non mancano.
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Raggiunta la promozione con i colori della Cavese, dunque, l’esperto attaccante è ripartito da Scafati.
Come è nata la trattativa Foggia-Scafatese?
«Dopo la vittoria del campionato con la Cavese, l’anno scorso, è arrivata subito una chiamata da Fusco. Il direttore mi volle fortemente all’epoca a Cava e abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto. Nel 2021, dopo aver vinto il campionato a Messina, nonostante avessi un accordo con l’Arezzo, provò a convincermi in tutti i modi di raggiungerlo, cosa che poi ho fatto sei mesi dopo, poiché in Toscana non mi son trovato benissimo. Vista la stima reciproca, non ho esitato un attimo per accettare la proposta della Scafatese. Ho ricevuto sempre tanta fiducia da lui, fiducia che mi ha dato anche il presidente Romano».
La Scafatese mancava in Serie D da diverso tempo: come reputi l’andamento di questa stagione? Vi aspettavate di lottare per il titolo?
«La squadra è costruita per vincere, ma al primo anno in D, fatta eccezione per pochissimi casi, non è mai capitato di centrare il doppio salto. Reggina e Siracusa, che al momento ci sono davanti in classifica, sicuramente sono più esperte della categoria e sanno come affrontare determinate situazioni. Abbiamo sicuramente perso qualche partita che ci avrebbe permesso di avere molti punti in più, ma finché la matematica non ci condannerà, noi continueremo a lottare».
Si presume, dunque, l’obiettivo promozione per la prossima stagione? Ti vedrai ancora a Scafati il prossimo anno?
«Sappiamo il calcio com’è al giorno d’oggi, ma a me farebbe molto piacere rimanere in questa piazza. Quest’anno con un gruppo totalmente nuovo, in una piazza non ancora abituata alla Serie D, ci sono state delle difficoltà. Ma ricordo che squadre come Cerignola, Sambenedettese, la stessa Cavese, hanno impiegato diversi anni prima di raggiungere il professionismo. Per cui bisogna avere fiducia e pazienza…».
Sulla tua esperienza alla Cavese, invece, a breve ci sarà una ricorrenza importante…
«Dopo la batosta dello spareggio perso a Vibo, volevo quasi smettere con il calcio. Provare a ricominciare nella stessa piazza, dopo una delusione del genere, sembrava impossibile. Devo ringraziare il direttore Logiudice che mi ha convinto a rimanere a Cava. Mi ha fatto credere da subito nel nuovo progetto, che, alla fine, si è rivelato vincente. Portare a casa un campionato con così tanti punti di vantaggio è un qualcosa di indescrivibile, soprattutto a Cava de’ Tirreni. Abbiamo festeggiato per due mesi, un qualcosa che altrove non ho mai provato!».