Dopo sei anni è finita la sua storia (per ora) alla Salernitana, Stefano Colantuono non può che sentire quindi Salerno come una seconda casa. Tante storie da raccontare dalla prima squadra all’esperienza nel settore giovanile dove ha cresciuto tanti ragazzi che si sono affacciati al mondo del calcio, sempre col Cavalluccio sul petto.
Stefano Colantuono sta con Gerardo Fusco
Cinque giovani della Primavera aggregati alla prima squadra per il ritiro pre campionato, ma tra questi non c’è Gerardo Fusco. Il figlio d’arte con 58 presenze e 17 gol con la Primavera del papà Luca, avrebbe probabilmente meritato una chiamata anche in linea con i regolamenti sugli under in terza serie. Il 2005 è l’unico salernitano ad aver esordito tra i Pro, proveniente dal settore giovanile dei granata nell’ultimo biennio.
Colantuono e quel ruolo per crescere giovani granata
Sembrava l’anno giusto per mettere un piede in pianta stabile al servizio di mister Raffaele e far parte del roster (cinque) di attaccanti indicato da Daniele Faggiano. Non sarà così, Fusco andrà alla Cavese per continuare il suo percorso di crescita da dove partì il padre nel ‘96 dopo aver percorso anche lui i primi passi nel settore giovanile della sua città.
Gerardo ha un futuro nel calcio?
«Gerardo è prima di tutto un bravo ragazzo, pulito. È una dote importante oggi nel calcio perché ti dà di base l’umiltà per affrontare, e d’imparare, una carriera come quella del calcio. Ha la testa d’atleta, viene da una famiglia di calciatori e questo l’ha aiutato. In attacco può giocare da seconda punta come da attaccante centrale, ha la stazza per essere un punto di riferimento per finalizzare le giocate dei compagni. Ha fatto molto bene nel settore giovanile della Salernitana (58 presenze, 17 gol in Primavera 2) meritando spesso convocazioni in prima squadra».

Ha esordito proprio sotto la sua gestione.
«Un quarto d’ora di campo in Serie A mentre la squadra era sotto in casa (Serie A 2023-2024, stadio “Arechi”, Salernitana-Hellas Verona, ndr). Sempre sotto la mia gestione ha raccolto due presenze anche in Serie B, un minutaggio minore, ma è entrato in campo sempre quando la squadra andava a caccia del gol, cui non è mai stato un premio ma una necessità il suo impiego».
La Salernitana ha deciso di privarsene definitivamente.
«Sarò sempre legato a Salerno, sei anni in tutto non si dimenticano e ho tanti amici in città, ma non parlerò di Salernitana proprio per rispetto al club in cui ho lavorato tanto. Gerardo avrà la possibilità di mettersi in gioco in un’altra città, non lontano da casa ma dove non sarà trattato coi guanti. Casualmente anche il papà (Luca Fusco, ndr) ha iniziato a Cava de’ Tirreni, ed è stato un inizio importante».