La Salernitana è attesa lunedì sera per l’esordio stagionale allo stadio “Arechi” contro il Siracusa, squadra neopromossa in Serie C e pronta a sfidare i granata di Raffaele, delusi dalla sconfitta rimediata contro il Sorrento in Coppa Italia. Per l’occasione, noi della redazione di SalernoSport24, abbiamo intervistato Vincenzo Pepe, ex attaccante di entrambe le compagini.
Pepe: “Il mister sa bene cosa fa”
Diversi son stati i temi trattati insieme all’attaccante militante in granata tra il 2009 ed il 2011, ed autore di un gol in ventitré presenza con la maglia della Bersagliera. Tra gli argomenti presenti dei ricordi sul modus operandi dell’attuale allenatore granata, Raffaele, e considerazioni sul match di lunedì sera e sull’intero campionato che vedrà Salernitana e Siracusa partire con ambizioni differenti ma con una pressione molto simile, viste le continue critiche alle due società.
Entrambe le piazze vengono da due momenti complicati, l’una, Salerno, reduce da due retrocessioni di fila, l’altra, Siracusa, con una promozione in C ma con diversi problemi finanziari. Secondo lei quali potrebbero essere gli obbiettivi stagionali in un ipotetica griglia di partenza di entrambe le squadre?
«Continuo a seguire la Salernitana e posso già iniziare a dire che il mister e la squadra granata si sta muovendo molto bene. L’obiettivo della Salernitana deve essere la vittoria del campionato per il blasone della piazza e soprattutto per riscattare le due annate negative consecutive.
Il Siracusa, invece, lo conosco molto bene, a partire dallo staff, che conosco molto bene. Posso dire che sono molto preparati ma i problemi di fidelizzazione ed economici potrebbero far partire in ritardo la squadra. La piazza per altro, nonostante la promozione recente, è esigente e passionale, e la dimostrazione è l’abbonamento di massa (1700 abbonati senza sapere il futuro della compagine). Deve essere un campionato che, per mille motivi, deve vedere il Siracusa ambire al mantenimento della categoria».
La Salernitana ha acquistato quest’anno inglese e Ferrari, assicurandosi un tandem di tutto rispetto per la categoria: cosa danno, oltre la forte presenza in area di rigore questi due ragazzi? E, da ex attaccante, cosa dovranno dare per aiutare la squadra?
«Oggi l’attaccante non deve fare solo gol, ma, ricordando qualche consiglio del passato, devono essere i primi difensori. Devono fare pressing e sacrificarsi molto per la squadra a prescindere, senza badare solo al gol.
Inglese, tra l’altro, l’anno scorso l’ho visto molto da vicino a Catania e si nota che è un giocatore di categoria altissima. Alla sua età ha qualche acciacco ma è un attaccante di categoria senza alcun dubbio».
Raffaele è stato suo allenatore al Potenza: qual è un insegnamento del mister che le è rimasto impresso?
«Il mister era arrivato da subentrato, quindi ho avuto la possibilità di approcciarmi a lui solo per tre mesi. L’allenatore conosce bene il suo obiettivo: chiede molta aggressività, calcio in verticale e va dritto per la sua strada. Mi auguro che a Salerno possa sorprendere come ha fatto col Cerignola lo scorso anno.
In quell’esperienza ho conosciuto anche Matino, ragazzo molto fisico e di temperamento».
Quali saranno le difficoltà principali del nuovo campionato per la Salernitana?
«In Serie C serve concretezza, organizzazione e aggressività, oltre che tanto sacrificio. In questa categoria fare la prima donna serve a poco. Serve essere aggressivi.».
Che partita si aspetta tra Salernitana e Siracusa?
«È la prima giornata, quindi presto per fare pronostico, ma la Salernitana deve fare la partita. I granata sono avvantaggiati per molti motivi, ma devono cambiare atteggiamento e gestire la gara, con pubblico o meno, perché la Serie C non è semplice.
Il Siracusa ha giocato col Foggia in Coppa Italia e, nonostante la squadra rimaneggiata, si è saputa ben destreggiare.».