sabato 14 06 25
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Zaniolo: “Con quella tifoseria Salerno merita la Serie A”

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L’attaccante Igor Zaniolo ricorda con noi la rete che nel 2005 salvò la Salernitana, almeno sul campo, dalla retrocessione in C.

Domani sera allo stadio Arechi la Salernitana affronta l’Ascoli e la mente corre indietro di tredici anni. Al momento in cui Igor Zaniolo mette la palla in rete e regala la salvezza ai granata mandando il pubblico in estasi. Quel ricordo è e sarà sempre impresso nella mente e nel cuore dei tifosi del cavalluccio e non solo. Anche l’attaccante genovese, contattato da noi di SalernoSport24, ricorda ancora quell’episodio volentieri come del resto la sua permanenza, seppur breve, in granata.

Ciao Igor, so che in tanti ti chiedono e ti ricordano del tuo gol salvezza, quindi anche io comincio da lì la nostra chiacchierata.

“Ciao a tutti voi. E si, quell’episodio me lo chiedono sempre, ogni volta che si gioca contro l’Ascoli – ci dice sorridendo – Ricordo la tensione che c’era in quella partita ancor prima di iniziare, per noi era fondamentale vincere per poterci salvare e di fronte avevamo una squadra che lottava invece per palcoscenici maggiori. Andammo anche sotto di una rete e contro una squadra forte non era certo facile ribaltare il risultato ma ce la mettemmo tutta pareggiando prima con Palladino e poi con il mio gol che alla fine valse la vittoria. In quello stadio gremito e che soffriva con noi non era facile ma per fortuna ne uscimmo tutti emozionati e soddisfatti”.

Una rete importantissima per te e soprattutto per la Salernitana

“In carriera devo dire che sono stato fortunato. Ho sempre fatto gol importanti. Poi sapere che con quella rete all’Arechi conservo un piccolo posto nel cuore dei salernitani è davvero gratificante. Mi spiace solo che quell’anno sul campo finì bene ma che poi ci fu il fallimento. Avevo già pronto un contratto triennale per la mia permanenza in granata e sarei rimasto volentieri ancora ad indossare la casacca granata ma andò come sappiamo tutti, purtroppo”.

Che rapporto avevi ed hai oggi con i supporter granata?

“Con i tifosi ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non sono stato un fuoriclasse ma la mia caratteristica era sudare la maglia che indossavo e questo è ciò che i tifosi apprezzano, specialmente quelli della Salernitana. Non fu facile invece quando tornai con la maglia del Genoa, si creò uno screzio con i tifosi ma che poi si è chiarito. Come ti dicevo io sono uno che in campo sopperisce con l’agonismo alle mancanze tecniche e soprattutto lotto per la maglia che indosso in quel momento. Sapevo che la Salernitana c’era superiore e dovetti in campo lottare contro tutti e tutto. tifosi compresi, e ovviamente loro la presero inizialmente male. Dopo però mi sono anche scusato ed i tifosi granata hanno capito che sono fatto così e che non era mancanza di rispetto nei loro confronti. Ed infatti ancora oggi molti mi scrivono ricordandosi di me e di quella famosa rete”.

Come vedi la formazione granata quest’anno? Può davvero lottare per qualcosa di importante o si va incontro al solito campionato di media bassa classifica che negli anni ha anche allontanato un bel po’ di tifosi?

“La Salernitana quest’anno è una buona squadra e deve assolutamente puntare minimo ai play off. Certamente compagini di valore ce ne sono tante e la serie cadetta è dura e difficile ma penso che si possa davvero fare qualcosa in più rispetto al recente passato. I tifosi hanno bisogno di poter accarezzare un sogno e con quello torneranno, come sempre, massicci sugli spalti, anche se mi sembra che comunque non siano mai pochi anche in trasferta. Anche i calciatori in campo però devono saper spingere i tifosi e dare loro soddisfazioni. Per fare bene servono più componenti: tifosi, e a Salerno li abbiamo; squadra, e mi sembra ci sia; e società. Quest’ultima mi pare abbia fatto qualche sforzo maggiore per portare giocatori di qualità, non serviranno ad avere 30 mila sugli spalti, anche perché attualmente è difficile ovunque, ma resta che all’Arechi un “muro granata” ci sarà sempre. Non vorrei passare per lecchino – dice sorridendo – ma Salerno merita la serie A con quella tifoseria. Come si arriva in alto? Si arriva in alto programmando e non cambiando ossatura di continuo. Bisogna seguire la scia di Sassuolo, Chievo e dello stesso Benevento, anche se retrocesso. I risultati non sono frutto del caso ma di una sana costruzione e la Salernitana con Lotito può ottenerli. Poi ci mettiamo un po’ di fortuna che serve sempre, un buon mister e il gioco è fatto. Colantuono è uno caratteriale che sa trascinare i giocatori ed anche la folla, se accontentato con gli uomini giusti può fare la differenza. Djuric è una garanzia, e non solo lui. Ho visto la partita contro il Padova e mi sembrata un’ottima squadra anche se poi ha perso a Benevento. Il campionato però è iniziato da poco, bisogna trovare solo la giusta continuità nei risultati”.

Di padre in figlio non solo sugli spalti. Nel tuo caso parliamo di campo… Da ex calciatore e da padre che direttive dai a tuo figlio Nicolò? E cosa pensi del suo esordio in Champions?

“A Nicolò dico sempre di impegnarsi molto in allenamento come in campo. Di farsi trovare sempre pronto a scendere in campo anche solo per pochi minuti e di provare sempre anche sbagliando, solo così può fare esperienza e restare ad alti livelli. Il suo esordio assoluto lo ha fatto in Champions e al Bernabéu, contro i mostri del calcio, eppure se l’è cavata egregiamente superando anche un certo Bale. Ha dimostrato carattere e non era semplice alla sua età. Ma sono molto soddisfatti anche a Roma della sua prestazione e del suo piglio sportivo. Farà le sue esperienze e la sua carriera”.

Tornando a noi. Domani sera la Salernitana affronterà l’Ascoli, che partita prevedi?

“Sarà una partita all’arrembaggio. In casa bisogna sfruttare l’effetto Arechi che carica la squadra, che mette paura all’avversario e che mette in difficoltà anche l’arbitro nel chiudere un occhio verso certe scelte. Il muro granata è sempre l’arma in più e spero valga domani sera per una vittoria. Nel contesto generale mi auguro davvero che la Salernitana ed i suoi tifosi lottino per qualcosa di importante”.

Domani non sarà cero una gara decisiva come anni fa ma… chi sarà l’Igor Zaniolo della serata? Ancora qualche ora e lo scopriremo.

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L’attaccante Igor Zaniolo ricorda con noi la rete che nel 2005 salvò la Salernitana, almeno sul campo, dalla retrocessione in C.

Domani sera allo stadio Arechi la Salernitana affronta l’Ascoli e la mente corre indietro di tredici anni. Al momento in cui Igor Zaniolo mette la palla in rete e regala la salvezza ai granata mandando il pubblico in estasi. Quel ricordo è e sarà sempre impresso nella mente e nel cuore dei tifosi del cavalluccio e non solo. Anche l’attaccante genovese, contattato da noi di SalernoSport24, ricorda ancora quell’episodio volentieri come del resto la sua permanenza, seppur breve, in granata.

Ciao Igor, so che in tanti ti chiedono e ti ricordano del tuo gol salvezza, quindi anche io comincio da lì la nostra chiacchierata.

“Ciao a tutti voi. E si, quell’episodio me lo chiedono sempre, ogni volta che si gioca contro l’Ascoli – ci dice sorridendo – Ricordo la tensione che c’era in quella partita ancor prima di iniziare, per noi era fondamentale vincere per poterci salvare e di fronte avevamo una squadra che lottava invece per palcoscenici maggiori. Andammo anche sotto di una rete e contro una squadra forte non era certo facile ribaltare il risultato ma ce la mettemmo tutta pareggiando prima con Palladino e poi con il mio gol che alla fine valse la vittoria. In quello stadio gremito e che soffriva con noi non era facile ma per fortuna ne uscimmo tutti emozionati e soddisfatti”.

Una rete importantissima per te e soprattutto per la Salernitana

“In carriera devo dire che sono stato fortunato. Ho sempre fatto gol importanti. Poi sapere che con quella rete all’Arechi conservo un piccolo posto nel cuore dei salernitani è davvero gratificante. Mi spiace solo che quell’anno sul campo finì bene ma che poi ci fu il fallimento. Avevo già pronto un contratto triennale per la mia permanenza in granata e sarei rimasto volentieri ancora ad indossare la casacca granata ma andò come sappiamo tutti, purtroppo”.

Che rapporto avevi ed hai oggi con i supporter granata?

“Con i tifosi ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non sono stato un fuoriclasse ma la mia caratteristica era sudare la maglia che indossavo e questo è ciò che i tifosi apprezzano, specialmente quelli della Salernitana. Non fu facile invece quando tornai con la maglia del Genoa, si creò uno screzio con i tifosi ma che poi si è chiarito. Come ti dicevo io sono uno che in campo sopperisce con l’agonismo alle mancanze tecniche e soprattutto lotto per la maglia che indosso in quel momento. Sapevo che la Salernitana c’era superiore e dovetti in campo lottare contro tutti e tutto. tifosi compresi, e ovviamente loro la presero inizialmente male. Dopo però mi sono anche scusato ed i tifosi granata hanno capito che sono fatto così e che non era mancanza di rispetto nei loro confronti. Ed infatti ancora oggi molti mi scrivono ricordandosi di me e di quella famosa rete”.

Come vedi la formazione granata quest’anno? Può davvero lottare per qualcosa di importante o si va incontro al solito campionato di media bassa classifica che negli anni ha anche allontanato un bel po’ di tifosi?

“La Salernitana quest’anno è una buona squadra e deve assolutamente puntare minimo ai play off. Certamente compagini di valore ce ne sono tante e la serie cadetta è dura e difficile ma penso che si possa davvero fare qualcosa in più rispetto al recente passato. I tifosi hanno bisogno di poter accarezzare un sogno e con quello torneranno, come sempre, massicci sugli spalti, anche se mi sembra che comunque non siano mai pochi anche in trasferta. Anche i calciatori in campo però devono saper spingere i tifosi e dare loro soddisfazioni. Per fare bene servono più componenti: tifosi, e a Salerno li abbiamo; squadra, e mi sembra ci sia; e società. Quest’ultima mi pare abbia fatto qualche sforzo maggiore per portare giocatori di qualità, non serviranno ad avere 30 mila sugli spalti, anche perché attualmente è difficile ovunque, ma resta che all’Arechi un “muro granata” ci sarà sempre. Non vorrei passare per lecchino – dice sorridendo – ma Salerno merita la serie A con quella tifoseria. Come si arriva in alto? Si arriva in alto programmando e non cambiando ossatura di continuo. Bisogna seguire la scia di Sassuolo, Chievo e dello stesso Benevento, anche se retrocesso. I risultati non sono frutto del caso ma di una sana costruzione e la Salernitana con Lotito può ottenerli. Poi ci mettiamo un po’ di fortuna che serve sempre, un buon mister e il gioco è fatto. Colantuono è uno caratteriale che sa trascinare i giocatori ed anche la folla, se accontentato con gli uomini giusti può fare la differenza. Djuric è una garanzia, e non solo lui. Ho visto la partita contro il Padova e mi sembrata un’ottima squadra anche se poi ha perso a Benevento. Il campionato però è iniziato da poco, bisogna trovare solo la giusta continuità nei risultati”.

Di padre in figlio non solo sugli spalti. Nel tuo caso parliamo di campo… Da ex calciatore e da padre che direttive dai a tuo figlio Nicolò? E cosa pensi del suo esordio in Champions?

“A Nicolò dico sempre di impegnarsi molto in allenamento come in campo. Di farsi trovare sempre pronto a scendere in campo anche solo per pochi minuti e di provare sempre anche sbagliando, solo così può fare esperienza e restare ad alti livelli. Il suo esordio assoluto lo ha fatto in Champions e al Bernabéu, contro i mostri del calcio, eppure se l’è cavata egregiamente superando anche un certo Bale. Ha dimostrato carattere e non era semplice alla sua età. Ma sono molto soddisfatti anche a Roma della sua prestazione e del suo piglio sportivo. Farà le sue esperienze e la sua carriera”.

Tornando a noi. Domani sera la Salernitana affronterà l’Ascoli, che partita prevedi?

“Sarà una partita all’arrembaggio. In casa bisogna sfruttare l’effetto Arechi che carica la squadra, che mette paura all’avversario e che mette in difficoltà anche l’arbitro nel chiudere un occhio verso certe scelte. Il muro granata è sempre l’arma in più e spero valga domani sera per una vittoria. Nel contesto generale mi auguro davvero che la Salernitana ed i suoi tifosi lottino per qualcosa di importante”.

Domani non sarà cero una gara decisiva come anni fa ma… chi sarà l’Igor Zaniolo della serata? Ancora qualche ora e lo scopriremo.

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