Le dichiarazioni del capitano della Salernitana, Francesco Di Tacchio, sulla promozione in Serie A. Il racconto della stagione vissuta dagli occhi del mediano granata.
Di Tacchio commenta la promozione della Salernitana
Le parole ai microfoni di GianlucadiMarzio.com di Francesco Di Tacchio.
Cosa hai provato dopo la vittoria di Pescara?
«Emozioni indescrivibili, sicuramente ho pensato a cosa avevamo fatto: abbiamo riportato la Salernitana e la città di Salerno in Serie A, come aspettavano da 23 anni. Farlo da capitano è stato ancora più bello ma senza la forza del gruppo e dei miei compagni non ce l’avremmo mai fatta».
Qual è stato il momento decisivo della stagione secondo te?
«Direi il 2-1 in casa al Venezia, perdevamo a tre minuti dalla fine e abbiamo vinto in rimonta».
E poi sulla stagione…
«Quando abbiamo avviato la stagione, nessuno si aspettava di realizzare questa impresa, i risultati arrivavano con continuità, abbiamo iniziato a crederci. Abbiamo perso contro il Monza in casa ma quel giorno ha perso anche il Lecce. Il rigore di Tutino a Pordenone ci ha fatto capire che eravamo davvero padroni del nostro destino».
Che rapporto hai con mister Castori?
«Quando il mister è arrivato qui, l’ambiente non era sereno e c’erano tante contestazioni. Lui è stato bravo a prenderci per mano. Nei momenti negativi ci ha aiutato e sostenuto. Abbattersi era facile invece lui con la sua grinta da condottiero ci ha portato al traguardo. Ho un ottimo rapporto con lui. Ha valori, ama i sacrifici e il lavoro. Tutta la squadra si sarebbe gettata nel fuoco per lui».
Sei stato il primo a soccorrere Dziczek
«Per me è stata una cosa completamente inaspettata, sono momenti che ti fanno capire come la vita sia fatta di frazioni di secondo. Mi sono sentito in dovere di aiutare un compagno, ho subito capito la gravità del problema. Non ho alcuna competenza e non sapevo da dove iniziare, magari ho fatto delle manovre sbagliate ma mi sono lasciato guidare dall’istinto».
