La Salernitana sta vivendo il periodo più duro sotto la gestione di Danilo Iervolino. Il patron granata, in carica dal 31 dicembre 2021, ha investito molto sul suo giocattolo, ma i risultati sono tutt’altro che invidiabili, con lo spettro della C che aleggia sul Principe degli Stadi.
La Salernitana di Iervolino: tante spese, ma è quasi C
Sembrano un ricordo lontano le esultanze della tifoseria granata quando, alle ore 23:58 del 31 dicembre 2021, Danilo Iervolino acquisiva la Salernitana salvandola dall’esclusione dalla Serie A e la portava ad una storica ed insperata salvezza in massima serie.
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Nei suoi quattro anni di gestione, l’imprenditore palmese ha alternato sessioni di mercato da fuochi d’artificio (soprattutto nel primo anno e mezzo di Serie A) alle ultime disastrose spese al risparmio. Al termine della stagione 2023-2024, i granata salutavano la Serie A da ultimi classificati e ora si ritrovano, un anno dopo, ad un passo dalla doppia caduta in Serie C. Il tutto nonostante il terzo monte ingaggi più alto della B alle spalle di Sassuolo e Palermo. Un quarantasettesimo compleanno amarissimo quello festeggiato quest’oggi dal patron della Bersagliera, sempre più inviso alla piazza dopo i primi entusiasmi.
110 milioni di euro spesi per la sua creatura (di cui 16 in questa stagione), con un alternarsi vorticoso di allenatori e dirigenti che non sono riusciti a stabilizzare una squadra che sembrava potesse ambire a traguardi più elevati di una salvezza in Serie B. La cifra sborsata è importante, il che fa capire il perché della spending review delle ultime due stagioni (il passivo ha raggiunto i 41,6 milioni di euro nel bilancio del 2024), ma nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo così tragico. La Salernitana, nel periodo tra il 2020 e il 2024, è stata la decima squadra ad aver investito di più sul mercato in Italia. Secondo le classifiche stilate da Calcio e Finanza e Transfermarkt, nemmeno il Como (tra le più piacevoli sorprese di questa Serie A), il Bologna (fresco di partecipazione all’ultima Champions League) e il Sassuolo capolista di B hanno osato tanto. Un patrimonio dilapidato per ritrovarsi penultimi in Serie B a sette giornate dal termine del campionato. Lontani davvero i tempi di Piatek e Dia che, a suon di gol, garantivano la salvezza con tanto di record di punti in A.