Ai microfoni di SalernoSport24 è intervenuto Mirko Scermino, Team Manager della Scafatese. I temi affrontati sono stati molteplici, dalla stagione dei canarini passando per il rapporto con il presidente Felice Romano, fino alle mansioni che la sua figura ricopre.
Scermino: “Scafatese, l’anno prossimo punteremo a migliorarci ulteriormente”
La stagione della Scafatese, secondo Scermino, è stata sicuramente positiva, nonostante al momento la vetta sia distante. Le fondamenta create quest’anno, però, sono sicuramente forti e si ripartirà proprio da queste.
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Mirko, come giudichi la stagione della Scafatese, al suo ritorno in D?
«Precisamente, la Scafatese mancava in Serie D dal 2006, mentre in Serie C2 dal 2010. Pertanto, il giudizio non può che essere positivo. Tutti vogliamo vincere, è normale, ma essendo il primo anno posso dire che sicuramente non siamo scontenti. Dovremmo pensare a degli aspetti da migliorare, ma il campionato disputato fin qui è stato senza dubbio ottimo».
È possibile definirlo come un anno di transizione per la Scafatese? Il prossimo punterete con più forza alla vittoria?
«Come ben sapete, non sempre vince chi ha la squadra più forte. Ogni casella deve essere incastrata al punto giusto, per vincere occorrono diversi fattori, come anche la fortuna ad esempio. L’anno prossimo sicuramente proveremo a vincere, sfruttando anche l’esperienza ottenuta nell’arco di questa stagione».
Ci sono ancora degli aspetti da migliorare, secondo te?
«Guarda, non saprei dirti con esattezza. A livello di organizzazione, strumenti a disposizione, infrastrutture, non ci manca nulla, soprattutto grazie alla passione del Presidente Romano, che ci permette di lavorare nel miglior modo possibile. Vogliamo provare però a coinvolgere maggiormente il pubblico, organizzando eventi che possano coinvolgerlo maggiormente nel rapporto con squadra e società».
Sei al terzo anno sotto la guida del presidente Romano. Com’è il rapporto con lui?
«Sicuramente un ottimo rapporto. Dopo i primi due anni al San Marzano, quest’anno ho avuto ulteriori conferme alla Scafatese. Per me è un grande privilegio: abbiamo tutto ciò che ci occorre, siamo all’avanguardia sotto diversi punti di vista e possiamo lavorare avendo a disposizione tutti gli strumenti necessari per poter svolgere ogni mansione con relativa semplicità. Lavorare in quest’ambiente è sicuramente stimolante, e lo ringrazio per questo».
Parlando proprio del tuo lavoro, di cosa si occupa esattamente un team manager? Descrivi la tua settimana tipo
«La mia figura sostanzialmente si occupa di tutte le esigenze legate alla squadra. Dico spesso, per scherzare, che mi riposo solamente durante i 90 minuti della partita. In generale, soprattutto quest’anno per esempio, abbiamo avuto 12 trasferte in Sicilia: logisticamente parlando, sono attività che richiedono una preparazione già diversi mesi prima. Il lavoro alle spalle è immenso: prenotare gli hotel, i mezzi di trasporto, i campi dove svolgere gli allenamenti, le attrezzature e i corredi per i calciatori… Tra l’altro gestiamo anche una struttura a San Marzano, una foresteria adibita per i ragazzi che giocano e lavorano con noi».
Sei giovanissimo, ma hai già molta esperienza alle spalle. Raccontaci quali sono stati i tuoi miglioramenti rispetto al passato e quali, invece, gli obiettivi futuri
«Sicuramente sono migliorato molto nell’aspetto gestionale. L’approccio, i primi tempi, era più da tifoso che da dirigente. Pertanto, mi lasciavo guidare spesso dall’agonismo e dall’impulsività. Adesso mi sento molto più equilibrato, anche in panchina. Il calcio mi ha fatto maturare molto, soprattutto come persona».