lunedì 16 06 25
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Due sberle nella farsa di Marassi, Salernitana non pervenuta

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Cade di nuovo a Marassi la Salernitana, stavolta per 2-0, nell’andata del playout di serie B.

Nella gara in trasferta più importante della stagione, voluta dai vertici federali, i granata steccano ancora la prestazione e rimediano una bruciante sconfitta che mette in serio pericolo la permanenza in cadetteria.

Poco o nulla offre la compagine di Marino in campo nell’arco dei novanta minuti. Il trainer siciliano sceglie la linea della continuità tattica rispetto alla gara di Cittadella e conferma anche l’undici iniziale del Tombolato. Dentro Simy, Caligara, Hrustic e Tongya dal primo minuto.

Granata a caccia dello 0-0 con un atteggiamento rinunciatario, sebbene la fase difensiva sia compatta ed abbastanza efficace.

La Samp detiene il pallino del gioco in maniera piuttosto sterile, Sibilli tuttavia impensierisce non poco la difesa ospite. Depaoli costringe Corazza a stazionare basso sulla fascia di competenza, lo stesso fa Venuti sull’out occupato da Ghiglione.

Scorre via un primo tempo con poche emozioni, due occasioni per i padroni di casa, una per i granata ciabattata da Tongya. Nel finale l’episodio che metterà in discesa la gara per i genovesi. Ancora una volta padroni di casa trovano il vantaggio sugli sviluppi di azione da corner con la Salernitana in bambola nelle marcature in area di rigore.

Si va al riposo in svantaggio nella bolgia dello stadio Ferraris, tinto di colori di casa da oltre 30.000 spettatori. I circa 500 sostenitori granata sperano in una reazione della squadra. Nel piazzale esterno del Ferraris va in scena la protesta di coerenza della frangia della tifoseria granata che si appella alla dignità di un popolo di fronte ai soprusi dell’accoppiata FIGC-Lega B.

Nel secondo tempo, complice anche l’ingresso sul terreno di gioco di Cerri e Raimondo la Salernitana manovra maggiormente la palla e prova a sfruttare maggiormente la profondità. Ma la via della porta è assai lontana nella concezione del gioco ospite. A quattro minuti dalla fine Curto raddoppia sfruttando una disattenzione ancora su palla inattiva. Espulsi Borini e Stojanovic (grossa ingenuità dell’ex) nel recupero.

Forse tardivi i cambi successivi operati da Marino, sebbene gli avversari siano apparsi più affamati di salvezza rispetto alla Salernitana. Certamente, dopo oltre un mese di attività sospesa, ping pong giudiziari anche la condizione mentale differente ha condizionato. La Sampdoria è arrivata all’appuntamento con la grinta di chi sa di avere l’ultima chance di salvezza dopo la già conclamata condanna al patibolo. La Bersagliera invece, ha vissuto l’incertezza delle date e dell’avversario da affrontare, dopo la sospensione dei playout un giorno prima, con la tavola già apparecchiata all’Arechi.

Tanta delusione ed amarezza per Salerno, per i salernitani, per una piazza che vive di passione per la propria squadra del cuore, per il proprio simbolo. I numeri dicono che la Samp ha ipotecato la permanenza in B col doppio vantaggio in casa. Pertanto, starebbe maturando un’altra immeritata umiliazione targata Danilo Iervolino e company, a fronte del cosiddetto piano di rilancio triennale. Ma in novanta minuti può ancora accadere di tutto, se c’è la volontà, se le motivazioni di non uscire sconfitti in casa saranno più forti dei muri che potrà alzare la Doria.

Da verificare le condizioni del gruppo dopo le informazioni di intossicazione alimentare circolate nelle ultime ore. Il destino si compirà venerdì, al netto dei rimbalzi nelle aule di tribunale, ed è ancora nelle mani della Bersagliera.

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Due sberle nella farsa di Marassi, Salernitana non pervenuta

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Cade di nuovo a Marassi la Salernitana, stavolta per 2-0, nell’andata del playout di serie B.

Nella gara in trasferta più importante della stagione, voluta dai vertici federali, i granata steccano ancora la prestazione e rimediano una bruciante sconfitta che mette in serio pericolo la permanenza in cadetteria.

Poco o nulla offre la compagine di Marino in campo nell’arco dei novanta minuti. Il trainer siciliano sceglie la linea della continuità tattica rispetto alla gara di Cittadella e conferma anche l’undici iniziale del Tombolato. Dentro Simy, Caligara, Hrustic e Tongya dal primo minuto.

Granata a caccia dello 0-0 con un atteggiamento rinunciatario, sebbene la fase difensiva sia compatta ed abbastanza efficace.

La Samp detiene il pallino del gioco in maniera piuttosto sterile, Sibilli tuttavia impensierisce non poco la difesa ospite. Depaoli costringe Corazza a stazionare basso sulla fascia di competenza, lo stesso fa Venuti sull’out occupato da Ghiglione.

Scorre via un primo tempo con poche emozioni, due occasioni per i padroni di casa, una per i granata ciabattata da Tongya. Nel finale l’episodio che metterà in discesa la gara per i genovesi. Ancora una volta padroni di casa trovano il vantaggio sugli sviluppi di azione da corner con la Salernitana in bambola nelle marcature in area di rigore.

Si va al riposo in svantaggio nella bolgia dello stadio Ferraris, tinto di colori di casa da oltre 30.000 spettatori. I circa 500 sostenitori granata sperano in una reazione della squadra. Nel piazzale esterno del Ferraris va in scena la protesta di coerenza della frangia della tifoseria granata che si appella alla dignità di un popolo di fronte ai soprusi dell’accoppiata FIGC-Lega B.

Nel secondo tempo, complice anche l’ingresso sul terreno di gioco di Cerri e Raimondo la Salernitana manovra maggiormente la palla e prova a sfruttare maggiormente la profondità. Ma la via della porta è assai lontana nella concezione del gioco ospite. A quattro minuti dalla fine Curto raddoppia sfruttando una disattenzione ancora su palla inattiva. Espulsi Borini e Stojanovic (grossa ingenuità dell’ex) nel recupero.

Forse tardivi i cambi successivi operati da Marino, sebbene gli avversari siano apparsi più affamati di salvezza rispetto alla Salernitana. Certamente, dopo oltre un mese di attività sospesa, ping pong giudiziari anche la condizione mentale differente ha condizionato. La Sampdoria è arrivata all’appuntamento con la grinta di chi sa di avere l’ultima chance di salvezza dopo la già conclamata condanna al patibolo. La Bersagliera invece, ha vissuto l’incertezza delle date e dell’avversario da affrontare, dopo la sospensione dei playout un giorno prima, con la tavola già apparecchiata all’Arechi.

Tanta delusione ed amarezza per Salerno, per i salernitani, per una piazza che vive di passione per la propria squadra del cuore, per il proprio simbolo. I numeri dicono che la Samp ha ipotecato la permanenza in B col doppio vantaggio in casa. Pertanto, starebbe maturando un’altra immeritata umiliazione targata Danilo Iervolino e company, a fronte del cosiddetto piano di rilancio triennale. Ma in novanta minuti può ancora accadere di tutto, se c’è la volontà, se le motivazioni di non uscire sconfitti in casa saranno più forti dei muri che potrà alzare la Doria.

Da verificare le condizioni del gruppo dopo le informazioni di intossicazione alimentare circolate nelle ultime ore. Il destino si compirà venerdì, al netto dei rimbalzi nelle aule di tribunale, ed è ancora nelle mani della Bersagliera.

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